Cosa sono i TAG e come gestirli lato SEO

by francesco 32.6K views4

Ultimo aggiornamento 19 Aprile 2024

I tag sono etichette che servono a classificare contenuti. Nella maggior parte dei siti web sono archivi, vale a dire pagine web che contengono riferimenti (link) ad altre con lo scopo di classificare informazioni.

Hai visto tante volte quelle parole chiave che appaiono linkate in fondo agli articoli del tuo blog e ora vorresti capire bene come gestire i tag e qual è la logica corretta per sceglierli e inserirli all’interno dei tuoi articoli.

Niente paura! Capire come usare correttamente i tag nella SEO è un’operazione semplice come imparare a gestire categorie e meta description, anzi di più. Devi solo seguire con attenzione le indicazioni e comprendere la logica che ti svelerò di seguito.

Se vuoi capire come usare i tag nella SEO, la prima cosa che devi capire è che un tag è un etichetta che contrassegna una serie di articoli che hanno qualcosa in comune. Già solo per questo motivo, non dovresti mai associare un tag ad un solo articolo, ma sempre a un certo numero di articoli. Ma continua a leggere quest’articolo per capirne di più.

Logiche tassonomiche

La tassonomia è la disciplina della classificazione. Se hai letto il mio ultimo articolo sull’avarizia cognitiva nella SEO, sai bene ormai che tanto le persone quanto Google, non hanno tempo per scansionare siti web la cui struttura dei contenuti non sia organizzata secondo logiche di archiviazione solide, quindi il motore di ricerca tende a dare fiducia a quei contenuti presenti su siti web che ritiene già affidabili anche quando su altri siti meno “trust” ne esistono di migliori sullo stesso argomento. Quello che vorrei precisare è che strutturare bene gli archivi può permettere a un sito giovane di giocarsela sulla qualità dei contenuti, anche contro siti web storicamente ritenuti affidabili da Google.

Come usare le tassonomie per la SEO?

Io utilizzo sempre le categorie per classificare contenuti in modo verticale e i tag per farlo in senso orizzontale. Mi spiego con un esempio a caso:

 – Categoria: primi piatti

 – Contenuto: Spaghetti al Pomodoro

 – Contenuto: Gnocchi alla Sorrentina

 – Contenuto: Tortellini in Brodo

Una categoria contiene tutti gli articoli che non possono essere inclusi in altre categorie, quindi questo genere di archivio serve a dividere, a fare distinzioni nette.

 – Tag: Ricette di Pasqua

 – Contenuto: Casatiello

 – Contenuto: Agnello al forno

Un tag invece può contrassegnare contenuti in modo orizzontale rispetto alle categorie, cioè può essere associato ad articoli presenti in categorie diverse. La caratteristica dell’archivio per tag è dunque quella di riunire trasversalmente ciò che le categorie per loro natura dividono.

Lavorando in questo modo e facendo attenzione a sviluppare una struttura in cui non si dica due volte la stessa cosa, potrai dare grande solidità ai tuoi contenuti e ottenere ottimi risultati in termini di posizionamento organico, semplicemente perché Google comprenderà meglio (e prima) quello che vuoi dire. Evviva!

Tag e Categorie sono la stessa cosa

Ricorda che un tag dal punto di vista della logica tassonomica è uguale a una categoria: sono entrambi archivi di contenuti. Come per la categoria, ogni nuovo tag generato darà in pasto a Google una nuova pagina archivio, cioè un contenuto singolo concepito per tenere insieme tutti gli articoli contrassegnati per quel tag.

Detto questo è facile comprendere il rischio di aggiungere “un paio” di tag ogni volta che sei lì per ottimizzare le tue opere immor(t)ali.

Scegli i tag a monte, insieme alle categorie, mai contestualmente alla scrittura di un articolo, a meno che non tu non abbia chiaro il progetto editoriale del sito e non abbia intenzione di ampliarlo.

Non associare un solo tag a un solo articolo altrimenti ti troverai tanti nuovi contenuti indicizzati con titoli diversi (i tag) che saranno tutti archivi con dentro solo lo stesso articolo.

Fai in modo che i tag siano ottimizzati per parole chiave, quindi nella maggior parte dei casi almeno due termini, in modo da delimitare e circoscrivere un ambito di ricerca definito.

Se hai visto il video in cima al contenuto, sai che sono triste perché è caduta la betulla sulla quale in estate appendevamo sempre il dondolo. Sono già affranto di mio, non ti ci mettere anche tu facendomi vedere quei tag cloud assurdi nel sidebar!

Blocco, noindex o rimozione dei tag?

Se ti è chiara la differenza tra categorie e tag, noterai come talvolta possa risultare più utile un posizionamento per questi ultimi. Qui il problema principale è che non puoi posizionare facilmente i tuoi archivi per tag se ne hai troppi, soprattutto se la maggior parte di essi è ottimizzata per chiavi sovrapponibili con quelle usate per altre categorie, pagine prodotto/servizio, o addirittura per articoli singoli o altri tag. La soluzione spesso adottata dai SEO che si trovano di fronte a una sovrabbondanza ingiustificata di archivi per tag è il blocco della loro scansione mediante file robots.txt. In questo modo si evita di sprecare risorse di scansione per pagine ridondanti. Metterli semplicemente in noindex non è una strada utile, perché le pagine in noindex continuano a essere scansionate da Googlebot. In effetti nella maggior parte dei casi, nell’impossibilità di tagliare, pulire, accorpare e ridefinire la struttura dei tag, una buona soluzione è rimuoverli del tutto, reindirizzandoli possibilmente a pagine pertinenti (non alla homepage). La strada migliore rimane sempre tuttavia strutturali per bene a monte ,secondo le logiche descritte sopra.

Posizionamento con i tag

Come scrivevo sopra, talvolta può essere utilissimo posizionare pagine tag, proprio per la loro natura di aggregatori trasversali rispetto alle categorie. Il mio blog ad esempio ottiene un buon posizionamento per il tag link building (ironia della sorte) che come puoi vedere è strutturato con un testo introduttivo dopo il quale compare il listato degli articoli. L’archivio risulta complessivamente una risorsa completa (spero anche utile), sia perché definisce l’oggetto di conoscenza, sia per la quantità di approfondimenti a cui rimanda… insomma, ben altra cosa rispetto alle pagine tag “inconsapevoli”, che archiviano un solo post.

Qui trovi alcune indicazioni per sviluppare i tag come quello che ho linkato prima del mio blog, ma valgono in generale per qualunque archivio. L’importante in tutte le cose è avere misura, magari sviluppando un buon progetto fin dall’inizio.