La Struttura dei Link Interni
by 26 Novembre 2014 18:20 7K views8
Ultimo aggiornamento 4 Gennaio 2018
Il mio Focus di oggi è su uno degli aspetti più importanti dell’ottimizzazione SEO: come creare e gestire l’ottimizzazione dei link interni di un sito web. Perché è così importante?
Gestire correttamente i link interni tra le pagine può essere fondamentale per ottimizzare correttamente il tuo sito web in ottica SEO, perché ci muoviamo nel dominio della logica ipertestuale, al cui centro c’è il cuore stesso del web: il link.
Un link per sua natura collega due documenti web. Una frase banale, dietro la quale si nasconde un potere enorme, che ogni giorno sposta centinaia di milioni di dollari. Qual è il senso di tutto?
Percorsi di navigazione
Un link interno orienta gli utenti e il bot di Google nella navigazione delle pagine di un sito web, consentendo di mostrare cosa è collegato a cosa, ma soprattutto (importante):
- Cosa viene da cosa
- Cosa porta a cosa
Questo aspetto è fondamentale perché se “ottimizzare un sito web” vuol dire creare percorsi di navigazione tali da orientare il bot alla scansione ordinata delle pagine di un sito web in base a unmodello di business definito a priori, i link interni sono fondamentali a questo scopo.
Esistono 2 tipi di link interni, quelli sitewide (globali, presenti nelle sidebar, nel top menu o nel footer) e quelli presenti solo nel corpo del singolo contenuto.
Sebbene l’orientamento generale dell’ottimizzazione dipenda dai primi, Google tiene molto in considerazione i secondi, perché sonospecifici. Essendo presenti solo nel corpo e non negli elementi globali, sono il vettore ideale per orientare specificamente gli utenti da un contenuto a un altro.
Come strutturare (male) i link sitewide
Logica vuole che i contenuti più importanti di un sito siano quelli che prendono più link interni dal sito stesso. Anche questo sembra banale, vero? Allora spiegami perché quando controllo i link interni dei siti che mi danno da ottimizzare attraverso i web master tools, quelli che ne ricevono di più sono spesso i vari privacy, policy,condizioni generali ecc.
La prima cosa da fare in questi casi è deindicizzare questo genere di contenuti, che prendono migliaia di link senza servire a un ciufolo. In questo modo libereremo spazio e daremo maggiore priorità nell’indicizzazione ai contenuti che meritano, come le categorie o i singoli articoli/prodotti.
Perché i link interni sono così importanti?
Se osservando i link interni attraverso i WMT, ti accorgi che le macroaree importanti del tuo sito web ottengono gli stessi link interni di altre pagine del tutto inutili, rilassati, Google non ha capito assolutamente nulla del tuo modello i business!
Come strutturare i link interni ai singoli contenuti
Una volta corretta questa situazione e preso atto che se Google funziona male è perché nel mondo l’80% dei siti web è ottimizzato così, puoi creare un livello di specificità ulteriore ed entrare nell’Empireo della SEO, semplicemente producendo una solida struttura di link interni tra gli stessi articoli del tuo blog, le pagine del tuo sito aziendale o i prodotti del tuo e-Commerce.
Questo processo molto ben visto dai motori di ricerca, può essere automatizzato su WordPress attraverso un plugin come SEO Smart Links, che trasforma automaticamente in link le parole che imposti dal pannello di amministrazione del plugin stesso. Lo uso spesso per verticalizzate gli articoli sugli aggregati, cioè per far puntare link (interni al corpo, quindi più importanti) dai contenuti specifici alle macroaree a cui voglio dare maggiore priorità, come categorie o tag.
Best practice
Sebbene questo plugin sia una mano santa rispetto all’ottimizzazione dei link interni, perché ti fa risparmiare un sacco di tempo, i risultati migliori si ottengono sempre a mano, nel tempo. Ad esempio il sito diSimone Righini è probabilmente in prima pagina per la non chiave “SEO” a causa (tra l’altro) della sua dote innata di creare link interni tra contenuti pertinenti. Fa parte dell’essere conversatori brillanti, ma stavolta non rispetto ai topic trattati.
E tu, come stai messo da questo punto di vista?