Posizionare un sito web di artigiani
by 8 Maggio 2015 17:23 2.8K views1
Ultimo aggiornamento 2 Agosto 2021
Oggi vorrei parlarti di un progetto web al quale ho dato uno sguardo due giorni fa e che mi sembra davvero un bell’esempio di disobbedienza organizzata. Si parla di imbiancare pareti, roba seria.
Non so se ne hai sentito parlare, ma a me la storia di Diego è piaciuta molto e vorrei provare a farci una riflessione da case study.
Artigiani disobbedienti
La disobbedienza è un argomento che ultimamente mi interessa molto, soprattutto rispetto alle scelte lavorative, ma anche in generale nella vita. Come dice spesso Igor Sibaldi, tante persone trattano il mondo come fosse l’Esselunga, cioè sei lì e puoi scegliere solo tra quello che vedi sugli scaffali. Il fatto è che tra quello che vedi e quello che c’è esiste una bella differenza. Disobbedire significa desiderare qualcosa di altro rispetto a ciò che il mondo ha preparato per te. Quando cominci a ragionare in questo modo, non sorprenderti se ti vengono in testa una serie di idee bellissime. A me è successo e non credo di essere il solo a far parte di questo club.
Da zero a 1
Come lo stesso Diego afferma in un video su Repubblica TV, a un certo punto ha deciso di far conoscere sul web la ditta di famiglia operante nel settore dell’imbiancatura e tinteggiatura. Tanti piccoli artigiani fanno questo ragionamento, ma solitamente si fermano ad un sito web di 6 pagine spinto con Google AdWords. Lui no… e in questo sta la disobbedienza. Diego ha montato un blog (mulfarimbianchino.com ) a corredo del sito principale (mulfarimbianchino.it) e ha cominciato a raccontare l’attività di famiglia senza stancarsi, con gioia e impegno costante.
Il blog e “l’applicazione”
Che Diego si sia dato da fare è un dato certo. Il suo blog contiene una bella serie di informazioni sulle tecniche di tinteggiatura, consigli, ma anche notizie su altre persone e su meeting svolti, video e tanto altro. Ma un blog ricco e curato è sufficiente di per sé a guadagnare posizioni in serp? Beh, dipende dal settore come da altre variabili. Quello che mi ha colpito dell’ottimizzazione del sito principale è che vedo ancora margini di miglioramento, eppure il blog, in concorso con il sito principale ottiene risultati di posizionamento interessantissimi per chiavi secche come imbianchino, imbiancature etc.
Qual è il segreto?
Non c’è bisogno di analizzare la struttura del progetto e di fare analisi approfondite. Spegni pure Screaming Frog (per il momento), perché tutto quel che c’è da sapere è nella homepage del sito principale. Diego ha saputo muoversi molto bene sul terreno delle relazioni, guadagnando menzioni da giornali importanti come il Corriere e ilSole24Ore, ma anche da blog di colleghi come Francesco Gavello e adesso anche da me. Ha sviluppato anche l’App mobile i-imbianchino e l’ha utilizzata come ulteriore veicolo di conoscenza per il branding del suo progetto. Bravissimo!
La questione, come già ne discutevo in un post sulla strategia SEO per un blog è fondamentalmente scomponibile in 3 punti:
1) Creare valore
2) Parlare degli altri
3) Portare gli altri a parlare di te
Diego si è mosso benissimo sul terzo punto, (cosa impossibile se non curi prima gli altri due) innescando una serie di segnali socialiai quali Google è estremamente sensibile. Il fatto che riporti in homepage tutti i siti web da cui ottiene menzioni, è la quadratura del cerchio.
Credo che il suo progetto possa migliorare ancora in termini SEO strutturali, ma il suo successo è nel fatto che una buona strategia di marketing digitale viene sempre prima di tutto.
La cosa bella è che quest’avventura è piaciuta così tanto a Diego che oggi si occupa anche di seguire altre aziende artigiane come consulente di web-marketing. Non c’è dubbio che questo mestiere sia nelle sue corde. Bravo Diego!