Link building, come scegliere una directory aziendale
by 9 Aprile 2012 15:41 5.9K views0
Ultimo aggiornamento 9 Gennaio 2018
Hai presente le directory di scambio link? Oggi finalmente facciamo un po’ di chiarezza e soprattutto cerchiamo di dire qualcosa di utile per chi vuole promuovere un sito attraverso questo strumento tradizionale di web marketing.
Ci sono almeno tre modi diversi per avere un backlink:
. attraverso un articolo o un comunicato stampa web diffuso in rete
. ricevendo link “naturali” direttamente dai siti web che parlano di noi
. inserendo un link all’interno di una directory
Ora, se i primi due modi (il secondo soprattutto) sono ritenuti leciti e producenti, il terzo viene visto da tempo come un’attività truffaldina, inutile per gli utenti del web, quindi foriera di penalizzazioni nel posizionamento organico.
Il senso è che le directory non servirebbero perché “la directory” è Google. Le query di ricerca dovrebbero restituire direttamente i risultati migliori in termini di siti web aziendali e non dei siti -contenitori- di altri siti.
Ok, allora parliamo di questi fantomatici algoritmi di ricerca sempre più raffinati. Se le directory non servono più a fare posizionamento, come mai alcuni di essi continuano a comparire in serp insieme ai siti web delle singole aziende?
Hot frog, Reteimprese, la Guida Monaci, sono a tutti gli effetti delle directory sulle quali vale assolutamente la pena di iscrivere un sito web aziendale. Ma quali sono quelle inutili e qual è la differenza con quelle citate?
Allora, cercare le directory giuste è semplice, comincio col dirti come non cercarle:
NON scrivere su Google query come:
– link building
– scambio link
– directory scambio link
– siti scambio link
piuttosto fai una ricerca per le parole chiave che gli utenti utilizzerebbero per cercare un’azienda in un dato settore, ad esempio le pulizie aziendali:
– ditta disinfestazione
– ditta pulizie aziendali
– servizi derattizzazione
– cura del verde
a questo punto, caro il mio detrattore delle directory, se Google ha la puzza sotto il naso rispetto ai backlink provenienti dalla segnalazione tradizionale, mi spieghi come mai insieme ai siti delle società più forti nel settore pulizie, compaiono anche le directory che citavo prima? Possibile che al sofisticatissimo motorie di ricerca possano sfuggire questi siti truffaldini? Niente affatto!
I portali sopraccitati vanno ancora benissimo per migliorare il posizionamento di un sito web aziendale su Google, perché sono iper categorizzati, usano il rel=“no-follow” per far si che il link non venga preso direttamente in considerazione dal motore di ricerca e inoltre in alcuni casi (Reteimprese) ti fanno proprio realizzare un mini sito in cui specificare al massimo le attività svolte.
Le directory fatte bene non richiedono lo scambio link obbligatorio ma ti consentono di sfruttarne l’anzianità e l’elevato Page rank per creare una o più pagine categorizzate sui servizi o sui prodotti della tua azienda.
Eccolo un buon link di ritorno, lascia stare le directory che ti chiedono di inserire sul tuo sito un link di rimando al sito dei videogiochi online o dei prodotti tipici pugliesi.
Quella si che è robaccia.