Intervista SEO: Yuri Carlenzoli
by 2 Dicembre 2013 16:34 2.9K views0
Ultimo aggiornamento 8 Novembre 2017
Yuri Carlenzoli è il Padre Pio dei SEO italiani. A volte ruvido nelle risposte e nei modi, è un Top Contributor conosciutissimo nella comunità dei webmaster del forum di Google, perché appena ha 5 minuti, si dedica ad aiutare gli altri. Anche lui, come solo i migliori, ama davvero quello che fa. È lunedì e apriamo la settimana di Seogarden con la solita formula, stavolta per il grande Yuri: rispondi tranquillamente, tua madre comunque non lo scoprirà 🙂
1) In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)
Era circa il 2007 che cominciai a fare siti web. Installai un sistema di statistiche e poco dopo cominciai a non essere soddisfatto della decina di visite al giorno che facevano, “se gli altri ne fanno di più ci dev’essere un metodo”, pensai, e cominciai a leggere tutorial, provare, sbagliare, riuscire … e non ho ancora smesso.
2) Come hai imparato a fare SEO?
Sbagliare e capire dov’è l’errore è il miglior metodo per imparare, vale lo stesso per la SEO, il difficile della SEO è che non si smette mai d’imparare, anche se alcuni punti fermi ci sono sempre, bisogna farlo con passione e non solo per soldi, altrimenti i risultati oggi arrivano e domani non arriveranno.
3) Cosa faresti a Matt Cutts se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?
Mi piacciono le donne 🙂
A parte gli scherzi, cercherei d’imporgli che i risultati della SERP non fossero mai influenzati da fattori esterni ma solo dall’algoritmo di Google, niente social, niente cronologia od altre cose simili che rovinassero il motore di ricerca a mio avviso se usate troppo come fattore di ranking. È per l’imparzialità algoritmica che la gente si è “innamorata” di Google, perché “trova” meglio di altri motori di ricerca.
4) Quali sono i migliori 10 SEO italiani? In base a cosa li giudichi?
Qui è difficile, sopratutto perché giudico la bravura di un SEO non solo per come lavora ma anche e non solo per le intuizioni che ha, e come penso sai, nessun SEO (ma anche in altri campi) rivela i suoi segreti, perché avvantaggerebbe altri e gli farebbe perdere lavoro.
A parte questo bravi SEO in Italia ci sono, senza “avvantaggiare” nessuno dico chi non lo è: i guru, quelli che fanno intendere di essere i migliori, c’è sempre qualcuno più bravo a far qualcosa, non ammetterlo sarebbe da guru, lo ammetto senza vergogna, anzi, con la voglia di migliorare.
5) Quali sono le condizioni di lavoro ideali e le peggiori per un SEO?
L’ignoranza dei clienti (nel senso letterale della parola) riguardo l’ottimizzazione per i motori di ricerca, è la condizione più brutta. Quando un SEO suggerisce di non fare qualcosa ad un sito internet, non è per gusto personale o perché non piace, pensa al bene del sito internet.
La possibilità di avere la gestione al 100% di un sito internet è la condizione di lavoro migliore.
6) Quali software utilizzi per fare SEO?
Anche su questa domanda mi trovo in difficoltà, perché come penso saprai, non tutti i siti internet sono uguali ne le motivazioni che spingono una persona a farsi sviluppare la SEO.
L’occhio abituato all’ottimizzazione per i motori di ricerca seppur non sia un software è la cosa principale che utilizzo. Siti web e pagine non di qualità si riconoscono, e non serve né molta esperienza né diventare pazzi a spulciare le righe di codice per vedere la qualità di un sito internet, che ti posso assicurare è fondamentale, anche su keywords estremamente competitive si possono superare grandi brand con un piccolo sito web di qualità.
Un software del quale non potrei fare a meno però, forse per abitudine, ma sicuramente anche per efficienza, è Quirk SearchStatus per Firefox, se uso Chrome è SEOquake.
7) Quali consigli daresti a un SEOFITA? (giovane sulla cattiva strada)
Sarebbe anche ora di capirla che la SEO non sono solo links e keywords stuffing, prova a farne senza e vedrai che sari più contento/a.