Intervista SEO: Giovanni Sacheli
by 11 Agosto 2014 16:51 3.6K views0
Ultimo aggiornamento 28 Maggio 2017
La storia di Giovanni Sacheli, come quella di molti di noi, è quella di chi per amore decide di fare scelte coraggiose mettendosi in discussione. Oggi Giovanni pur avendo lavorato a grossi progetti continua a mantenere la consapevolezza di avere ancora molto da imparare, come tutti i migliori SEO che ho conosciuto. Grande Giovanni!
1) In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)
Sono sempre stato curioso di tutto fin da piccolo, a 5 anni però ho conosciuto il mio primo computer e da quel momento fu amore a prima vista. In adolescenza con l’arrivo dei modem 56k ho fatto i miei primi siti web per divertimento ma soltanto nel 2006 dopo la laurea mi sono appassionato al web-marketing e la SEO in particolare. La passione per questa materia digitale è cresciuta fino a quando nel 2009 ho deciso di lasciare il mio bel posticino a tempo indeterminato in una famosa società di alta moda a Milano per iniziare la mia avventura nel mondo della consulenza SEO e PPC. Ho aperto una partita iva e il blog EVE Milano.
2) Come hai imparato a fare SEO?
Perché? Ho già imparato?!
Ironia a parte, sono convinto che la SEO sia una materia talmente complessa verticalmente ed estesa orizzontalmente in altre materie che sia impossibile da comprendere e governare al 110%. C’è sempre qualcosa da imparare, aggiornarsi, studiare e non si finisce mai per fortuna!
Pensando a come e quando ho imparato le prime tecniche di posizionamento, riesco a ripercorrere 3 fasi molto differenti:
la prima è durata 3 anni ed è stata la più dura: mi sono concentrato in self-learning, molto molto studio e test pratici per oltre 8 ore al giorno 7/7. Alla fine di questo duro addestramento ho aperto la partita iva.
la seconda è nel periodo in cui ho lavorato in Bruce Clay. Ho appreso molte nozioni tecniche ed operative lavorando con grandi clienti su progetti SEO davvero mirati ed avanzati.
la terza, che definisco di affinamento, la sto vivendo ora. Durante l’anno seguo pochi corsi SEO ma molto validi e concentrati, quelli di Altavilla ad esempio sono un must. Anche al Convegno GT ho avuto modo di trovare workshop molto focalizzati.
3) Cosa faresti a Matt Cutts se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?
Cercherei di convincerlo a farmi assumere a Mountain View, c’è chi sogna tute spaziali e viaggi sulla luna e chi invece…
4) Quali sono i migliori 10 SEO italiani? In base a cosa li giudichi?
Secondo me un seo bravo è un seo che si posiziona rispettando le regole. È vero che il mondo è una giungla e l’importante è essere primi, ma credo che un minimo di, permettimi il termine, moralità professionale ci voglia. La metafora Star Wars calza a pennello: è meglio scegliere la strada facile verso il lato oscuro della forza oppure la strada difficile per diventare un vero maestro Jedi? La risposta varia da persona a persona, io trovo più onore nella strada difficile.
Premessa fatta, non conosco personalmente e soprattutto professionalmente così tanti SEO da poter stilare una lista dei 10 migliori, sicuramente penso che i pluricitati Altavilla e Pernici siano la punta dell’iceberg nella SEO italiana, sono davvero molto competenti negli aspetti che reputo più importanti nella SEO.
All’estero seguo Bill Slawski, Dan Petrovic, Danny Sullivan, Rand Fishkin, Barry Schwartz. Prego religiosamente anche due divinità conosciute con i nomi terrestri Matt Cutts e John Mueller.
5) Quali sono le condizioni di lavoro ideali e le peggiori per un SEO?
Le condizioni ideali le trovo quando ho piena libertà di azione, quando il fine massimo dell’attività di digital marketing per il cliente è l’ottimizzazione del sito per incrementare le visite organiche da Google. Niente vincoli, niente compromessi. Questa è una condizione che si ritrova molto raramente ma è quella che porta maggiore soddisfazione e anche responsabilità.
Le condizioni peggiori invece le ho trovate lavorando con aziende strutturalmente complesse. Una volta per approvare il cambio diheadings ho dovuto richiedere l’approvazione di 6 dipartimenti diversi che ignoravano l’esistenza l’uno dell’altro.
6) Quali software utilizzi per fare SEO?
Mmm li uso tutti… ma il più importante senza dubbio è Excel. Conoscere a fondo le sue funzioni, l’utilizzo delle tabelle pivot e grafici può davvero fare la differenza in certi casi.
Prima di iniziare un audit SEO mi piace raccogliere il maggior volume di dati possibile per poi poter decidere al meglio di testa mia.
Dato che a livello di skill ho carenze in programmazione, utilizzo un arsenale di strumenti SEO free e premium abbastanza vario:
Let’s have a fast look: Google Cache e Browseo
Google/Bing/Yandex webmaster tools
Come crawler uso Screaming Frog, Website Auditor e Visual SEO, oppure deep crawl e 80legs per siti molto estesi se non riesco a fare scansioni settoriali.
Per le parole chiave uso Google Keyword Planner, Market Samurai, Rank Tracker, Ubersuggest, Ultimate Niche Finder, EVE Keyword Tool e Stealth Keyword Competition Analyzer.
Per l’analisi dei profili di backlink uso Google Majestic SEO, Ahrefs e WebSiteAdvantage (con le estrazioni di GWMT). Una volta ho usato Link Detox ma costa troppo per i miei gusti.
Altri tool vari: Scrapebox (legit-mode), Notepad++, Dreamweaver.
Estensioni SEO per Google Chrome: Canonical Inspector 0.2.2, Check My Links 3.3.4 , Facebook Meta Inspector 1.1.0.1, Ghostery 5.3.0, Green Turtle RDFa 1.2.0, Linkclump 2.7.3, Live HTTP Headers 1.0.6, Majestic SEO Backlink Analyzer 1.4, META SEO inspector 2.0.8, MozBar 3.0.94, NoFollow 3.3.6, PageRank Status 8.7.7.0, Redirect Path 0.7.2, Scraper 1.6, Semantic inspector 1.1.0, SEO & Website Analysis 1.0.8, SEO Analysis with Seoptimer 0.5, SEO for Chrome 0.9.5, SEO Global For Google Search™ 5.1, SEO Site Tools 2.91, SEOquake 1.0.21, SiteMetrics SEO 0.2.1, SiteTrail 1.0, Social Analytics 1.0.1, Sorezki SEO Plus 1.0.5, Tag Assistant (by Google) 0.9.63, User-Agent Switcher 2.0, Wappalyzer 2.32, Web Developer 0.4.6, Wordtracker Scout 1.3.0
7) Quali consigli daresti a un SEOFITA? (giovane sulla cattiva strada)
Gli consigliere di studiare tanto e di non proporsi sul mercato come professionista finché non si sia formato a dovere, ci vuole tanta pazienza e tanta umiltà per imparare.
Un lavoro fatto male può causare danni rilevanti al cliente che sarà sempre meno fiducioso ad investire nel nostro amato settore.