Intervista SEO: Fabrizio Ventre

by francesco 2.9K views0

Ultimo aggiornamento 28 Maggio 2017

fabrizio ventre
fabrizio ventre

Fabrizio Ventre è un SEO generoso e preparatissimo, ma allo stesso tempo senza peli sulla lingua. Attivo nella comunità dei SEO da 15 anni, Fabrizio ci regala un racconto SEO che potrebbe essere la trama di un romanzo senza finale, fatto di incontri improvvisi, progetti imponenti e trovate ingegnose. Apriamo questa settimana con un’intervista destinata a far parlare tanto. Grazie mille Fabrizio, massimo rispetto.

 

1) In che anno hai cominiciato e soprattutto perché

Ho iniziato esattamente il 6 Giugno 2.000, quando pubblicai online il mio primo sito, visibile ancora oggi qui (http://www.oocities.org/superc_it/) avendo letto per caso su Panorama dell’esistenza di un servizio denominato Geocities che metteva a disposizione spazio gratuito per creare un proprio sito.

Come tutti gli studenti giovani e squattrinati non potevo permettermi campagne pubblicitarie o investimenti; cosi cercando e cercando online, vidi nel motore di ricerca, il sistema più semplice per guadagnare visite e raccimolare qualche soldo.

Era una Seo decisamente più grezza e semplice rispetto ad oggi, ma in poco tempo iniziai a creare un network infinito di siti, guadagnando inizialmente con programmi di tipo pay per click e successivamente con i famigerati dialer.

In piena esplosione della botta Neteconomy, non c’erano molte aziende interessate ad ascoltare le mie proposte, cosi puntai sui settori evergreen, quelli che già al tempo erano in grado di generare guadagni direttamnte online, ovvero il settore hard, cartomanzia, tarocchi, loghi e suonerie e tutto quello che era possibile veicolare mediante dialer.

Era un mondo incredibilmente spietato ma entusiasmante; non c’erano regole e valeva tutto nella quotidiana guerra a caccia di utonti. In quel periodo vennero ideate le tecniche più effimere in ottica Seo, come cloaking, testo bianco su sfondo bianco, z-index -1000 , doorway page , keyword stuffing, link bombing e tante altre cose simili.

2) Come hai imparato a fare Seo?

Finita la corsa all’oro, decisi di provare su strade più tradizionali, cercando lavoro in qualche agenzia. Cosi, capitai da Studio Cappello, agenzia di Padova, all’epoca appena nata.

Inizialmente prendevo molto poco, circa 600 euro al mese, e dovevo percorrere circa 2 ore di auto al giorno per andare al lavoro e rientrare a casa, ma non fu un problema perché di soldi ne avevo messi da parte un pò e quello che mi interessava era mettermi alla prova con progetti tradizionali.

Cosi, in quei 2 anni, lavorai soprattutto sul settore turistico, passando in rassegna tutta la Riviera Adriatica fino a Venezia, gestendo diversi progetti ancora oggi tra i primi in termini Seo.

Era l’epoca del pagerank selvaggio e mi ero specializzato nella creazione di Link Farm. Creavo guide turistiche sui paesi più sconosciuti al mondo per approfittare del pagerank di Dmoz. Sarà per questo che sono diventato esperto delle Isole Far Oer, Isola di Man, Guernesy e via dicendo.

In quegli anni, mi occupai di uno dei più grandi progetti Seo mai realizzati nella mia carriera, ovvero il progetto Prendicasa, la versione digitale della rivista Attico.

Partivamo con un dominio vuoto, appena registrato, su piattaforma Windows. All’epoca, non esisteva il rewrite e cosi, creai un sistema complesso in php che, date una serie di parole chiave, generava una struttura automatica e ottimizzata composta da 4 milioni di parole chiave e 4 milioni di pagine in asp.

Nel progetto Prendicasa incontrai Fabio Sutto che arrivò da Studio Cappello a seguito di una ricerca di personale per gestire proprio questo imponente progetto. Un incontro che, qualche anno più tardi, si rivelerà importante.

Chiuso il periodo Cappello, tornai a lavorare sui miei siti e, avendo tempo a disposizione, mi ritrovai per un incontro casuale, a lavorare per Casa.it.

Il sito stava subendo la concorrenza dei nuovi portali in forte crescita, tra i quali anche Prendicasa, e soffriva di un certo calo piuttosto vistoso.

Lavorai poco più di un anno con Casa.it, lavorando moltissimo sul fronte della link-building.

Il sito aveva un PR 5, arrivammo ad un Pagerank 7 e 9 mesi più tardi, raggiungemmo anche un record storico in termini di traffico con oltre 11 milioni di sessioni.

Per potenziare il pagerank, avevo inserito tutte le oltre 5.000 agenzie affiliate al portale su Dmoz, ipotizzando che, se 5.000 domini fossero cresciuti in termini di Pagerank anche di una virgola, l’effetto moltiplicatore avrebbe fatto affluire un pagerank di notevole portata. (all’epoca il pagerank era aggiornato ogni mese).

Casa.it venne acquisita dal gruppo di Mr Murdoch e, la nuova dirigenza, mi propose di continuare a lavorare con loro offrendomi un super contratto da apprendista da ben 850 euro al mese, con presenza fissa in sede (io abito a Vicenza e Casa.it si trovava in Piazza Teatro Ca Dolfin a Treviso, circa 1 ore e mezza di strada per me).

Scaduta da poco la mia NDA, posso raccontarvi una cosa simpatica di quel periodo. Terminato il mio lavoro e rifiutata la proposta, il progetto venne preso in mano da un programmatore interno.

Appena 3 giorni dopo, l’ex titolare della società mi chiamò, avvisandomi che il sito era stato bannato da Google.

Il simpaticone che mi aveva sostituito, aveva inserito un sistema di analisi degli user agent che forniva a Google una versione diversa del sito.

Risolvere quel problema, fu il lavoro più ben pagato della mia vita (1500 euro al secondo).

Fu così che tornai nuovamente freelance, concentrandomi sui miei progetti.

Nel 2008, quasi per caso, Fabio Sutto mi presentò una sua conoscenza che aveva bisogno di una collaborazione Seo. Fu cosi che incontraiVictor Vassallo, tutt’ora mio socio in Omniweb.

3) Cosa faresti a Matt Cutts se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?

Matt Cutts è stata una presenza importante per tutto il movimento Seo. Finalmente, avevamo un interlocutore con il quale mediare nella guerra Seo vs Google.

Matt Cutts era comunque un semplice messaggero, quindi, l’avessi incontrato gli avrei chiesto com’era lavorare dall’altra parte della barricata. Mi sono sempre chiesto con quale stato d’animo lavorino i tecnici di Google di fronte ad eserciti di Seo agguerriti e pronti a tutto.

Non ho mai avuto astio verso di lui, anzi, mi era anche molto simpatico, per quanto certe affermazioni e certe uscite erano chiaramente fuorvianti, con lo scopo di deviare le tecniche seo dalla verità.

4) Quali Seo italiani ti hanno ispirato? In base a cosa li giudichi’

Nel panorama italiano, ero assiduo frequentatore del forum Html.it con il nickname Desertstorm, una della prime community Seo italiane. Fu in qualche modo incubatore delle principali correnti Seo italiane.

Al tempo dialogavo spesso con LowLevel (Enrico Altavilla), il miticoKeys, un ital crucco sospettato di appartenere al clan di Google,FradeFra (Francesco de Francesco), Simone Carletti, un Seo davvero ben preparato perché molto bravo in termini di programmazione, GiorgioTave, che, a seguito di qualche diatriba con il forum, andò in esilio e fondò, un pò come Romolo e Remo, il famoso Forum GT (forum dal quale sono stato bannato credo 3-4 volte almeno).

Giorgio Tave a parte, gli altri Seo sono purtroppo in parte o del tutto spariti dal panorama italiano.

All’epoca tutti i Seo erano anche programmatori o comunque webdeveloper, in quanto le direttrici Seo erano esclusivamente basate sulla tecnica e poco o niente sul contenuto. Infatti, all’epoca di parlava di keyword stuffing, contenuti generati in automatico e cose del genere.

5) Quali sono le condizioni di lavoro ideali e le peggiori per un Seo?

Ho sempre sostenuto che uno dei più grandi punti di forza di un Seo sia quello di gestire progetti personali, perché offrono la possibilità non solo di sperimentare qualunque cosa, ma soprattutto poter gestire un progetto a 360 gradi, dalla questione grafica fino alla questione profitto.

In quel modo un Seo entra in tutte le logiche che in qualche modo compongono un progetto e diventa cosi capace di pensare in un’ottica più strutturata, evitando di focalizzarsi esclusivamente su un singolo aspetto.

Lavorare su progetti iper competitivi offre una serie infinita di occasioni per imparare e fare esperienza, e permette di confrontarsi con i migliori.

Per quanto riguarda il lato negativo, in quasi tutte le mie esperienze, mi sono trovato a gestire tra gli 80 e i 150 clienti Seo, dovendo quindi districarmi tra una selva di lavori.

Questa è una condizione problematica perché costringe il Seo ad un lavoro molto ripetitivo (non c’è tempo di sbagliare o testare) e quindi relativamente superficiale.

Diventa cosi un lavoro noioso e monotono, e si perde anche l’entusiamo di affrontare nuove sfide.

6) Quali software utilizzi per fare Seo?

Non uso molti software, anzi, molti di quelli che ho testato, forniscono una tale mole di dati che risultano spesso fuorvianti anche ad occhi di esperti.

Per lo più utilizzo WebCeo per la generazione di report e controlli su Serp mentre saltuariamente utilizzo su alcuni progetti specificiMajestic Seo e Semrush.

Tuttavia, salvo per risparmiare tempo sulla generazione dei report, preferisco sempre affidarmi al mio occhio e alla mia sensazione, che molto raramente mi hanno portato sulla strada sbagliata.

7) Quali consigli daresti a un SEOFITA?

Una cosa che ho notato tra gli utenti meno esperti, è il fatto di considerare l’ambito Seo come una cosa a se stante.

Le tematiche Seo si intersecano con un mondo, quello di Internet, molto variegato e complesso. Maggiori nozioni si dispongono nei vari ambiti, maggiori saranno le armi a disposizione per valutare strategie e tecniche Seo.

Faccio fatica a considerare Seo, coloro che non hanno alcun background tecnico. Credo sia imprescindibile imparare quanto meno le basi, ovvero Html e Css per poter intervenire direttamente sui piccoli progetti, che comunque costituiscono l’80% del lavoro.

Imparare un linguaggio lato Server, inoltre, fornisce una serie di logiche e ragionamenti molto utili in fase di progettazione e strategia.

Saper scrivere un testo diventa poi importante per poter operare direttamente sui siti dei clienti. Allo stesso modo, sapere almeno come nozione elementare, come funziona l’architettura della rete, potendo cosi districarsi su questioni di dns, domini e server.

Inoltre, cosa assolutamente importante, prendete una vostra passione e trasformatela in un progetto Web completo. Magari non vi farà diventare ricchi, ma vi permetterà di gestire situazioni che raramente potrete vivere nel vostro lavoro Seo quotidiano.