Intervista SEO: Arianna Calvanese
by 15 Giugno 2015 18:06 2.6K views0
Ultimo aggiornamento 28 Maggio 2017
Arianna Calvanese è una SEO tenace oltre che una professionista brillante. Dopo aver ottenuto ottimi risultati seguendo un grosso progetto e-commerce italiano, ha aperto una web agency che si occupa di SEO e marketing digitale. La ringrazio per essere dei nostri e per avermi concesso quest’intervista.
1) In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)
Ho iniziato a fare SEO nel 2010. Mi ero laureata da poco in Lingue Straniere per la Comunicazione Internazionale, non riuscivo a trovare lavoro, ed essendo invalida, la mia situazione era ancora più complicata. Al giorno d’oggi, trovare un lavoro tradizionale è difficile per tutti. Ma vi assicuro che un’invalidità peggiora ulteriormente le cose. Se non sai fare qualcosa di diverso e molto meglio degli altri, difficilmente troverai un buon lavoro. Come se non bastasse, ero molto amareggiata perché le mie professoresse universitarie volevano pubblicare la mia tesi (riguardante una argomento inedito in lingua italiana) a loro nome, senza nemmeno citarmi. Nonostante il periodo buio, pur di non stare con le mani in mano, cominciai a lavorare come articolista per la lauta somma di 1 euro ad articolo. Dopo un po’ mio marito ed io pensammo che se mi pagavano per scrivere poche righe sui giochi (all’epoca Google non era così evoluto), sicuramente dietro c’era dell’altro. Così ho cominciato a documentarmi sulla SEO. A quel punto ebbi un’illuminazione. Utilizzare il web e la SEO per impedire la pubblicazione da parte delle due professoresse della mia tesi di laurea. Pubblicai la mia tesi integrale su un sito web e feci in modo che il sito si posizionasse nella prima pagina di Google con tutte parole chiavi inerenti agli argomenti principali del mio lavoro. Subito dopo il raggiungimento della prima pagina da parte del sito web su cui era pubblicata la tesi dal sito istituzionale dell’Università scomparve misteriosamente l’avviso dell’imminente pubblicazione del libro delle due illustri professoresse dell’Ateneo. Per me fu una grande soddisfazione. Non ero nessuno, non avevo il loro potere né i loro agganci politici, eppure grazie a Google ero riuscita a difendere i miei diritti ed a diventare una disabile insuperabile nella SEO. Oggi come ieri, faccio SEO per la scossa adrenalinica da prima pagina. Voi no?
2) Come hai imparato a fare SEO?
Ho girato molto in rete, spulciando soprattutto tantissimi siti e forum americani. Ho cominciato a studiare la SEO giorno e notte, per poi aprire e posizionare vari blog e siti con i quali guadagnavo discrete somme con Adsense. Poi ho conosciuto in rete Gianluca de Renzo, un ragazzo che, per i primi tempi, mi ha aiutato tantissimo ad addentrarmi ulteriormente nel complicato mondo dell’Internet Marketing. Dopo un paio di anni, ho cominciato a lavorare per Giordanoshop e le nostre strade si sono divise. L’esperienza come responsabile SEO per la Giordanoshop è stata veramente molto formativa. Posizionare in prima pagina un ecommerce non ottimizzato, ricco di contenuti duplicati, e che concorreva contro grossi colossi per il posizionamento di parole estremamente competitive, mi ha reso ancora più abile nel manipolare le SERP. Dopo due anni e mezzo si è aperta l’ennesima fase della mia vita! Con la nascita di Alessio, sono diventata una SEOmamma, ho lasciato Giordanoshop ed ho aperto una mia società, Fdbweb Srl. Non affrettatevi a cercare di vedere il sito, abbiamo talmente tanto lavoro che ancora non abbiamo avuto il tempo per finirlo. Preferiamo dare la precedenza ai nostri e-commerce e ai nostri clienti. Sicuramente da quando ho aperto un’impresa sono cresciuta tantissimo. Ho avuto l’opportunità di toccare con mano (e con la bocca) anche il campo della vendita online degli alimentari (che conoscevo solo in parte) e di crescere anche dal punto di vista del marketing, prendendomi la piena responsabilità del lancio di un prodotto dalla A alla Z. Essere primi su Google è fondamentale, ma lo è ancora di più cercare di entrare nella testa dei potenziali clienti per riuscire a capire quali sono le loro necessità. Mi ritengo molto fortunata perché sono affiancata da professionisti molto seri e tutti insieme componiamo proprio una bella squadra.
3) Cosa faresti a Matt Cutts (o chi per egli) se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?
Dovete sapere che del mio Team fa parte anche il mio Coach, Francesco la Penna, che mi sta aiutando ad approfondire le dinamiche del marketing persuasivo e dell’ipnosi. Se avessi Matt Cutts fra le mani, sicuramente sperimenterei queste tecniche per farmi rivelare tutti i segreti di Google.
4) Quali SEO italiani ti hanno ispirato? In base a cosa li giudichi?
Un SEO si giudica in base ai risultati e alla parole posizionate in prima pagina. Tutto il resto per me è solo fumo. Cerco di seguire tutti i maggiori SEO italiani per avere sempre il quadro completo della situazione e dell’evoluzione di Google, ma principalmente mi formo costantemente su siti e blog americani. Tuttavia, grazie ad una conferenza di Giorgio Tave, ho conosciuto il mio attuale socio, Feliciano Cirelli (Felix). La sua visione futuristica dell’organizzazione aziendale e dei vari modelli di business, hanno aggiunto alla mia professionalità una marcia in più.
5) Cos’è veramente la SEO?
Bella domanda!
Felix vi liquiderebbe in un attimo. Prima posizione! Per lui la SEO è questo. Forse l’ho abituato male…
In realtà è una sfida quotidiana per trovare il modo migliore di rispondere alle ricerche degli utenti e soddisfare tutte le loro esigenze. Nella prima pagina di Google escono dieci risultati, di cui i primi tre sono i più cliccati. Questo significa che più sei in alto nella SERP, più sei visibile. Dunque, mi sa che Felix ha proprio ragione. Prima Posizione!
6) Quali software utilizzi per fare SEO?
Li conosco quasi tutti: Scrapebox, Ubot, Screaming Frog, Gsa Ranker, Bookmarking Demon ecc… ma non ne uso nessuno. Mi piace fare SEO in maniera molto artigianale. Secondo me è importante sapere cosa fanno i software, ma poi bisogna sempre essere autonomi per un semplice motivo: Google si aggiorna in continuazione! Se si fa troppo affidamento sui software si rischia di andare fuori strada nel momento in cui si verifica un update. Non solo, un buon SEO è come un cane da tartufo, deve “andare a naso”. E deve conoscere bene la nicchia di mercato in cui si sta posizionando. Certo, uso Majestic SEO e la MozBar per analizzare alcuni parametri dei concorrenti, ma poi devo sempre valutare a mano il tipo di contenuto fatto, la linea di marketing ecc. Diciamo che più che i software uso il mio fiuto ed i footprint. Si! I footprint li adoro.
7) Quali consigli daresti a un SEOFITA? (giovane sulla cattiva strada)
1) Fai SEO solo se ami questo mestiere. Non è un mestiere facile e se non sei alimentato da una forte passione durerai molto poco.
2) Sii consapevole che per diventare bravo dovrai affrontare mesi (se non anni) di gavetta senza vedere un euro (ma se riesci a diventare bravo ne vedrai tanti).
3) Se non hai ancora un sito o un blog, aprilo subito e comincia a smanettare su quello, prima di prendere in carico grossi progetti. Nella SEO la teoria conta, ma è la pratica a fare la differenza!
4) Puoi definirti un professionista solo quando hai un’esperienza tale da saper portare in prima pagina qualunque tipo di sito, anche con un budget pari a 0.
5) Sappi che dovrai studiare costantemente per rimanere al top, e reinventare continuamente le tecniche utilizzate. Un SEO che non si aggiorna è praticamente morto.
6) Non temere eventuali penalizzazioni da parte di Google. Solo uscendo a testa alta da una penalizzazione imparerai a cavartela. Un buon SEO è come un surfista. Riesce a cavalcare ogni tipo di onda anomala e dopo averla dominata, ci prova anche gusto!
7) La SEO è molto importante ma non è tutto. Se non hai mai studiato marketing, comincia subito.
Se sei pronto ad affrontare tutto questo, benvenuto in #fattidiseo.