Intervista SEO: Alex Alessandrini
by 3 Agosto 2015 16:42 1.8K views0
Ultimo aggiornamento 28 Maggio 2017
Alex Alessandrini è una persona che ho conosciuto un po’ di tempo fa, un SEO ambizioso di cui puoi leggere diversi interventi nei Fatti di SEO. Attualmente è alle prese con la sua nuova agenzia (tutta sua). Nel fargli il mio in bocca al lupo ve lo presento augurandovi buona lettura e buon lunedì.
1) In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)
Non saprei dirti con precisione quando ho iniziato. Ho sempre adorato scrivere fin dalle superiori, ma ho iniziato a concretizzare la passione ai tempi dell’università (parliamo di 2009 o giù di lì) con qualche articolo su un blog musicale e credo sia li che è scattata la scintilla: dal desiderio di sapere quanta gente leggesse le cose che scrivevo, al capire come fare in modo che a leggerle fossero sempre più persone. Ed eccomi qua senza alcuna intenzione di smettere, anzi…
2) Come hai imparato a fare SEO?
Il mio percorso universitario si trovava a cavallo tra informatica, economia e gestione dell’informazione quindi non mi venivano i brividi davanti ad una pagina di codice e non tremavo all’idea di pianificare strategie di medio lungo periodo gestendo al meglio le risorse: una base interdisciplinare importante per il mio percorso. Ho iniziato a costruire blog free con gli amici per farci due risate fino all’assunzione in un’azienda che affrontava un solo argomento, poi il passaggio in web agency strutturata che mi ha permesso di lavorare a più progetti su SERP di diversa difficoltà e su più argomenti e infine, l’esperienza avviata da poco, di un’agenzia tutta mia (Retorica Comunicazione, se posso permettermi il messaggio pseudo promozionale) che mi permetta di provare a lavorare secondo le mie idee e di seguire le mie aspirazioni.
3) Cosa faresti a Matt Cutts o chi per egli, se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?
Bah, concretamente non penso gli farei nulla, ma ammetto che mi piacerebbe fargli sentire cosa si prova a ricevere “sottili minacce” col sorriso sulle labbra (che è quello che lui fa praticamente da quando lo si conosce). A parte gli scherzi, credo che proverei a chiedergli qualcosa di più chiaro sull’author rank e sul potere dei segnali sociali, argomenti che a mio avviso soffrono ancora di poca chiarezza e tanti miti.
4) Quali SEO italiani ti hanno ispirato? In base a cosa li giudichi?
Ti faccio i nomi con moltissimo piacere e ci metto pure la motivazione così sarà più difficile accusarmi di piaggeria: Stuart Delta per avermi dato una base concreta su cui iniziare muovermi autonomamente, Ivano Di Biasi per l’approccio “ingegneristico”, Francesco Margherita per la parte “meno convenzionale”, Jacopo Matteuzzi per l’esplorazione del mondo Inbound ed Ivan Cutolo per il lavoro specifico sugli ecommerce a base Prestashop. Ho avuto modo (più o meno) di parlare con tutti ed ho cercato di carpire qualche indirizzo web da andarmi a spulciare, accorgendomi che in ognuno di questi c’erano caratteristiche che vorrei avessero anche i miei lavori. Poi mi piace sempre disturbare i colleghi per cercare di rubare loro qualche segreto e lasciandomene rubare a mia volta.
5) Quali sono le condizioni di lavoro ideali e le peggiori per un SEO?
Le condizioni migliori sono quelle dove riesci a far capire al cliente il percorso che verrà intrapreso per raggiungere i suoi obiettivi, quali strumenti verranno utilizzati e in quali tempistiche e perché è importante avere certe informazioni costanti circa gli obiettivi di business.
Le peggiori sono di due tipi: il cliente che “io ho pagato ora pensaci tu” che sparisce senza passarti più alcuna informazione e ricompare all’invito della fattura, oppure il cliente smanettone impaziente che un po’ conosce la materia e quindi “ho letto su un blog che bisogna darci dentro di contenuti, cambiamoli tutti entro domani dai. Anzi entro oggi che domani spostiamo tutto su un server più veloce che ho letto che un sito veloce viene premiato da Google”. Ci siamo capiti, credo.
6) Quali software utilizzi per fare SEO?
Dipende molto dal tipo di progetto e da quello che devo fare. Le uniche certezze al momento sono GWT, Screaming Frog, Scrapebox e una buona dose periodica di Cute Rank. Poi si cerca di provarli tutti alla ricerca di qualche funzionalità da sogno che ci consenta di dormire una mezz’ora in più.
7) Quali consigli daresti a un SEOFITA? (giovane sulla cattiva strada)
Oddio, non penso di avere abbastanza esperienza per dare consigli. Forse l’unica cosa che mi sento di dire, poiché ho provato sulla mia pelle, è di partire da un argomento che è anche una passione per facilitare quella parte “creativa” che, a mio avviso, è molto importante per la SEO attuale. E di armarsi di un buon carico di pazienza.