L’enigma del Google Suggestion

by francesco 5.9K views1

Ultimo aggiornamento 28 Maggio 2017

L’autocompletamento di una ricerca, che Google definisce ricerca con completamento automatico, è la funzione che solitamente chiamiamo suggeritore di Google o Google suggest.

google è tuo amico
Google è tuo amico

Cominciando a scrivere qualcosa nella barra di ricerca o in quella degli indirizzi, avrai sicuramente notato che il sistema tende a fornirti suggerimenti precisi su come completare la tua query, talvolta in modo divertente.

Le API di Google suggest sono di libero accesso e sono state già implementate in tools che aiutano i SEO da anni a cogliere le intenzioni di ricerca al fine di aumentare la rilevanza dei loro contenuti per parole chiave di interesse. Tra tutti mi piace ricordare l’ormai storico Ubersuggest di Alessandro Martin e l’ottimo Answerthepublic.com che sviluppa tutti i suggerimenti per classi di query aggiungendo particelle che introducono domande (come, quando, perché etc.) arricchendo le possibilità all’inverosimile.

 

Google suggest per i trend di ricerca

Il completamento automatico predice quello che potresti cercare sulla base delle ricerche più frequentemente effettuate a partire da ciò che hai iniziato a scrivere. L’ordine con cui i vari suggerimenti vengono proposti “dovrebbe” fornirti un’indicazione sull’interesse maggiore o minore degli utenti per la specifica declinazione di una intenzione di ricerca nel momento in cui li osservi. Da questo punto di vista il suggeritore di Google può essere usato come strumento ulteriore rispetto a Google trends per tentare di sondare le tendenze in ambiti ristretti, giacché Trends risponde molto meglio su chiavi secche rispetto a come non lo faccia per le keyphrases.

Ho scritto “dovrebbe” tra virgolette, perché le cose stanno così a rigor di logica, ciò non toglie che…

 

L’influenza delle TUE ricerche

Il tuo browser registra tutti i tuoi movimenti, tutte le tue preferenze, i tuoi dati e le tua vita, insomma dammi accesso al tuo browser e ti dirò chi sei. Google stesso si interfaccia con il tuo browser (quindi Google sa chi sei, in caso dubiti di te stesso chiedi a Google) per orientare la tua ricerca verso query che hai già fatto in passato, supponendo che tu voglia rivisitare lo stesso sito web. Questo passaggio è cruciale per la determinazione del ranking perché se il sistema riesce a cogliere che tanti utenti “vogliono” visitare lo stesso sito a partire dalle stesse classi di query, può stabilire una forte rilevanza del sito stesso per quelle query e attribuirgli il posizionamento che evidentemente merita.

La cosa più facile per Google sarebbe stata se gli utenti avessero usato correttamente i bookmark, ma parliamoci chiaro, quella è roba da nerd, le persone normali non salvano le pagine interessanti nei preferiti, a parte i video porno, ovviamente. Così Google ha dovuto studiare un sistema più ingegnoso e lo ha fatto per due motivi, il primo è quello descritto sopra, cioè determinare un’associazione tra classi di query e pagine web rilevanti per queste, il secondo è la necessità di contenere il più possibile la proliferazione di nuove interrogazioni. Già in questo momento si stima vengano fatte 3 miliardi di query al giorno, di cui il 30% mai fatte prima. In uno scenario come questo capirai facilmente la necessità di portare gli utenti a inviare al motore di ricerca query già computate. Si tratta di risparmiare risorse, mica niente.

 

L’enigma del suggeritore URL

Qualche giorno fa durante una skypecall, una persona (se vuole la menziono) mi ha fatto notare un’aspetto curioso del suggeritore di Google rispetto all’autocompletamento URL, di quelli che hai sempre sotto gli occhi e non ci fai caso. Di fatto lo stesso principio descritto sopra per le query classiche, dovrebbe valere anche quando la query è un indirizzo web che comincia per “www.”.

Se inizio a scrivere www.s  nella barra degli indirizzi, Google mi suggerirà l’indirizzo del mio blog (Seogarden.net), ma se gli do in pasto una combinazione di caratteri mai fatta prima dopo il www, succedono cose curiose.

suggeritore url
suggeritore url

Sono tutti siti web che non avevo mai visitato prima e verso i quali non ho alcun interesse rispetto alle tematiche trattate. Per quale motivo Google mi mostra questi suggerimenti?

Abbiamo la federazione italiana dei tabaccai (sito web istituzionale), un sito web di film in streaming, un’azienda che rivende computer, un sito web (tab-let) che non sembra esistere più e un giornale locale della provincia di Cuneo. Sono siti web con livelli di traffico e popolarità assai differenti tra loro, uno nemmeno si apre.

La domanda alla quale proverò a rispondere prossimamente è perché compaiono questi suggerimenti e non altri? E se fossero risultati campati in aria?

E se fossero campati in aria anche i suggerimenti sulle query normali? Ci pensi se finissimo col formare le nostre idee a partire da suggerimenti proposti mediante un algoritmo di selezione random?

 

Una prospettiva inquietante, lo so, come la vita in sé.