Differenza tra Co-occurrence e Co-citation
by 8 Gennaio 2014 17:30 5.3K views0
Ultimo aggiornamento 9 Marzo 2023
Ormai è un anno che ci stiamo scassando la testa su come innescare i segnali sociali per ottenere ranking su Google. Oggi vi dico quello che ho capito sui concetti e sulle differenze tra co-citazioni e co-occorrenze. Ah, buon anno eh…
Non so voi, ma io personalmente sono in guerra con il concetto di link building. Quest’anno vorrei trovare il modo di liberarmene quasi del tutto, perché è ormai troppo facile per Google riconoscerne gli schemi e anche perché non voglio aver paura che da un momento all’altro i miei siti o peggio, quelli dei miei clienti possano andare in penalizzazione a causa di attività esterne che a veder bene sono da sempre considerate scorrette. Questo è il motivo ufficiale per cui mi sto concentrando da un anno circa sulle co-occorrenze e sulla semantica, mentre quello “ufficioso”, che tra parentesi è quello vero, è che come scrivevo nell’ultimo articolo del 2013, ho la visione chiara di un modo di fare SEO completamente centrato sui segnali socialiintesi come co-occorrenze da un lato e sulla topicizzazione semantico/sintattica onpage dall’altro. Ma andiamo con ordine.
Cosa sono le co-occorrenze?
Il concetto di co-occorrenza è il più semplice, ma allo stesso tempo il più rivoluzionario, perché cambia completamente il modo di intendere sia le attività onpage che quelle offpage:
Si tratta in sostanza di individuare le parole da far co-occorrere in un documento web, cioè da mettere insieme, all’interno di unargomento o topic aperto da un’intestazione. Per individuare le parole da far co-occorrere ci sono due vie, entrambe riguardanti l’analisi semantica latente:
- Esaminare la sintassi delle co-occorrenze all’interno dei documenti posizionati nei primi 20 risultati di Google per la keyword d’interesse usando uno strumento di LSA.
- Individuare la griglia dei suggerimenti di ricerca di Google a partire dalla chiave d’interesse. Per questo si possono usare strumentini free niente male come Ubersuggest diAlessandro Martìn o SuggestMRX di Riccardo Mares.
Nelle co-occorrenze semplici rientrano le menzioni di chiave di brand e chiave di riceca non contenenti link ad altre pagine.
Come si fanno co-occorrere le parole individuate nell’LSA?
Questa è la parte più figa. A questo scopo si utilizzano algoritmi LDA oppure se non puoi fartene sviluppare uno, puoi procedere per tentativi, come ho visto fare in alcuni casi con risultati straordinari, poi è chiaro, in questo c’è chi è più bravo e chi meno. In effetti se ci pensi, si tratta di costruire topic pertinenti composti da sentences di senso compiuto equilibrate. Non importa quante volte compare una certa parola, conta appunto l’equilibrio nelle co-occorrenze, cioè, cos’altro c’è vicino? disposto in che modo? Cosa capisce Google? Puoi rileggere ad alta voce il tuo articolo per capire dal suono se hai fattokeyword stuffing, cioè se hai esagerato in densità per la tua chiave principale sbilanciando l’equilibrio complessivo, ma se non hai cognizione di causa rispetto a quello che stai facendo, che per me vuol dire avere riscontro empirico in serp delle variazioni di ranking in base alle tue modifiche, puoi solo andare avanti su questa strada, che comunque è quella giusta. #sapevilo.
Cosa sono le Co-citazioni?
Le co-citazioni sono co-occorrenze di una citazione più un’altra citazione, oppure di una citazione più un’altra parola individuata tramite LSA, che può essere una keyword oppure no (e su questo concetto rifletteremo insieme nelle prossime settimane).
La differenza principale tra co-citazioni e co-occorrenze è che le co-citazioni contengono un link mentre le co-occorrenze sono semplici gruppi di parole che appunto co-occorrono.
Di seguito i due brevetti di Google riguardanti le Co-Citations:
– Clustering documents using citation patterns
– Link based clustering of hyperlinked documents
Cos’è una citazione?
Citiamo qualcuno o qualcosa quando in un documento web parliamo di una persona, di un’azienda o di un brand, citandone il nome (senza link). Se all’interno dello stesso contenuto che parla di un certo aspetto della SEO, cito insieme Simone Righini e Ivano Di Biasi, Google capisce che in qualche modo questi due seo sono collegati tra loro e con l’argomento specifico di cui parlo. Ecco, ora per esempio potrei aver migliorato la pertinenza di questi due autori con l’argomento co-citation, manaccia 😉
Co-citation onpage/offpage
Un altro modo di usare questa tecnica è la co-occorrenza semplice dichiave di brand + chiave di ricerca. Questo lavoro può riguardare sia le attività on page, quindi la composizione di un contenuto del sito che intendo posizionare, sia, più frequentemente quelle off page, cioè la semplice partecipazione a discussioni di settore su siti pertinenti. Qui si tratta di trovare i siti più ricchi e pertinenti, meglio semantizzati per topic, magari più popolari e partecipare co-citando persone o brand insieme a chiavi di ricerca, ovviamente in modo da non sembrare cerebrolesi. Questo innesca un segnale sociale che avvalora l’ottimizzazione semantica del contenuto sul sito di partenza (quale che sia) favorendone il posizionamento o consentendogli di posizionarne altri. Niente link. In questa fase è vitale saper scegliere i contenuti su cui agire con questa tecnica, ma anche di questo parleremo nelle prossime settimane.
Se poi ci sai veramente fare con la semantica frasale, puoi ottenere risultati di posizionamento organico immediatamente dopo l’assorbimento di un contenuto nuovo su un sito senza PR, innescando segnali sociali in cui non hai neanche citato il brand, ma ti sei limitato a far co-occorrere una specifica parola assente nell’analisi semantica ma presente in una certa misura su un altrodocumento web, con altre combinazioni che invece compaiono frequentemente nel settore. Per saperne di più leggi il mio articolo su“cosa manca” nella SEO.
Ultimamente sto limitando moltissimo la link building e ho praticamente smesso di fare co-citazioni.
Ecco, per ora mi fermo qui, altrimenti è la volta buona che i miei soci mi uccidono 😀