Differenza tra rilevanza e autorevolezza

by francesco 8.7K views1

Ultimo aggiornamento 19 Aprile 2024

Sono due aspetti fondamentali nella SEO, perché da un lato e dall’altro determinano il successo dei tuoi contenuti in termini di visibilità organica. Ma cosa sono e come si sviluppano?

Tempo fa ho pubblicato un articolo in cui parlavo dell’incidenza delle digital PR in un progetto SEO e in quell’occasione ho accennato a queste due parole abbastanza semplici all’apparenza, che se indagate tuttavia fanno riflettere su due modi diversi e complementari di concepire il nostro mestiere.

 

Il concetto di rilevanza

La rilevanza è uno dei tre concetti legati alla keyword research, gli altri due sono “pertinenza” e “concorrenza”. Risponde alla domanda: quanto c’entra direttamente con i miei obiettivi di visibilità? Possiamo parlare di rilevanza di una keyword a seconda che ci serva per creare un contenuto o per fortificarne uno, ma possiamo (anzi dobbiamo) parlarne anche quando approcciamo alla struttura dei link interni del singolo articolo, come dell’intero sito web.

Quando ottimizzo un progetto lavorando onsite, cerco di ragionare sempre pagina per pagina, su come migliorare la rilevanza di volta in volta rispetto agli obiettivi di visibilità. Sei rilevante quando da un lato il tuo testo sviluppa per bene tutti i topic direttamente collegati all’argomento che tratti e dall’altro, quando hai un buon numero di articoli correlati a mezzo link che sviluppano approfondimenti a loro volta direttamente collegati al contenuto in esame.

Per esempio, se il tuo articolo parla di quali antivirus scaricare gratis, puoi lavorare sulla rilevanza creando nel testo una lista di antivirus scaricabili gratuitamente e inserendo link da ciascuno degli antivirus menzionati ad una pagina di approfondimento nel tuo sito. 

Restando nell’esempio precedente, puoi fare in modo che la tua pagina sia considerata più rilevante rispetto alle altre lavorando sulla struttura dei contenuti creati, concependo l’articolo principale come contenitore di tutte le informazioni (pillar article) e gli approfondimenti, cioè gli altri articoli che parlano dei singoli antivirus, come satelliti, ciascuno collegato al pillar con un link prominente, cioè nella parte iniziale del testo. In questo modo, ottieni un “grappolo” di contenuti che verticalizzano sul principale, quindi una struttura che rende quest’ultimo più rilevante rispetto ad un ambito di interesse.

In soldoni, hai fatto un buon lavoro sul sito.

 

Invece che succede

Qui parte il mezzo sfogo che spero mi perdonerai: succede che quando carichi il tema wordpress per il tuo blog, lasci i widget così come sono stati concepiti dal web designer che l’ha progettato, senza curarti del fatto che forse gli archivi per data, i link previous / next, gli ultimi articoli etc, non fanno altro che diminuire la rilevanza delle singole pagine rispetto agli ambiti precisi per cui dovrebbero competere su Google. Insomma, se vuoi migliorare il tuo lavoro, non puoi concentrarti solo sul testo, ma devi praticare un approccio economico ed ecologico alla distribuzione dei link interni.

 

Concetto di autorevolezza

Ok, diciamo che hai fatto un buon lavoro. In genere Google se ne accorge, ma mica sempre. L’autorevolezza ha a che vedere con i segnali provenienti dall’esterno, vale a dire link e menzioni, quindi segnali forti e deboli, che come detto in precedenza, rappresentano voti di fiducia verso il tuo sito. Più (e più autorevoli) sono, maggiore sarà la percezione di qualità che Google ha del tuo sito. Quindi bastano buoni link? Mica sempre. Su certe serp, soprattutto su quelle dove Google non può permettersi di sbagliare, i link, per quanto buoni non sono sufficienti a spingere un contenuto di per sé non abbastanza rilevante rispetto all’ambito di ricerca.

 

Teoria della rilevanza autosufficiente

Secondo me Google scansiona i contenuti di un sito web e determina algoritmicamente se e quanto sono rilevanti rispetto alle search intent degli utenti. In caso i contenuti siano meritevoli, Google gli attribuisce un primo ranking medio, spesso da seconda pagina o da cono d’ombra (tra la prima e la seconda). A questo punto entrano in gioco i fattori indiretti di ranking, cioè il CTR e gli aspetti legati alla navigazione, acquisiti da Google in modi vari ed eventuali. In pratica Google ti da un po’ di visibilità e cerca di capire se te la meriti.

Se Google si accorge che oltre ad essere rilevante, la tua pagina piace agli utenti nel tempo, vale a dire che ci tornano più volte tipo per un anno o ancora meglio se si accorge che le persone ne parlano (vedi il mio test sul SEO coprywater), allora quel contenuto sarà un buon candidato a occupare una posizione di rilievo in serp. Ulteriori segnali sociali sono rappresentati dai commenti (veri) sul sito, che oltre ad ampliarne il contenuto lo rinfrescano.

Spesso da qui partono quelle cose assurde e sovrannaturali per i link builder, cioè i link spontanei, quelli che non ti da nessuno… a meno che non decidi sinceramente di lasciare questo mondo un po’ migliore di come l’hai trovato. Sono il segnale finale per Google, quello che toglie i dubbi. È rilevanza + autorevolezza.

Che ne pensi? Me lo merito un link? 🙂