Cosa fa un SEO (e quando smettere di farlo)
by 19 Gennaio 2018 7:52 4.1K views3
Ultimo aggiornamento 19 Aprile 2024
Di cosa si occupa veramente un SEO? Che lavoro è? Quali sono le reali competenze richieste a chi si occupa di ottimizzazione per i motori di ricerca? Il campo delle conoscenze utili a ottenere risultati di visibilità su Google è via via sempre più variegato, quindi provo a lasciarti il mio punto di vista su come possiamo immaginare questo mestiere e su cosa è lecito che ci si aspetti da noi.
In particolare vorrei rispondere a una domanda arrivatami per posta qualche giorno fa.
«…Molto semplicemente non capisco quanto è richiesto a un SEO di fare. Mi spiego con un esempio: controllo le caratteristiche tecniche del sito di un cliente (con vari strumenti di analisi, dando un’occhiata alla sorgente HTML ecc.) e scopro che posso dare 4-5 buoni consigli tecnici. Ora, ci si aspetta da me che io sappia come mettere mano al codice e ottimizzare io stesso, ad esempio, la velocità o la sicurezza del sito, oppure al SEO è richiesto di dare una lista di consigli tecnici che il cliente deve poi far implementare a un web master?…».
In 6 parole: dipende da quello che sai fare. Alcuni SEO sono anche sviluppatori molto bravi, altri sono più ferrati sugli aspetti della comunicazione. I primi saranno in grado di praticare in prima persona le modifiche al codice del sito web, ma dovranno riferirsi ad altri per affrontare gli aspetti più legati alle strategie di comunicazione in ottica SEO, i secondi dal canto loro dovranno avere un punto di riferimento tecnico per lo sviluppo web, ma riusciranno a prendere decisioni importanti sul versante della comunicazione, spesso mettendo realmente il sito web in condizione di essere raggiunto da tante persone. È possibile che una persona sola abbia tute queste competenze? Certamente, ma per la mia esperienza è difficile. Fin ora ho incrociato le armi con sviluppatori abilissimi e comunicatori raffinatissimi, ma non ho mai trovato tale convergenza di competenze in una sola persona. Ho trovato grandi risultati nei progetti a cui queste figure hanno lavorato insieme.
Cosa deve sapere un SEO?
Un SEO deve sapere come leggere la struttura di un sito web e come se ne analizza la scansione, con lo scopo di trovare le zone d’ombra (se ce ne sono) che impediscono al bot di Google di leggere ogni cosa correttamente. Deve saper fare keyword e competitor research, perché il posizionamento non si ottiene solo ripulendo le strutture web dalle pagine ridondanti, ma anche studiando le abitudini di ricerca del tuo pubblico di riferimento, con un occhio più che vigile alle attività dei tuoi concorrenti.
Un SEO deve frequentare le community di riferimento nel nostro settore, perché è lì che emergono le domande più interessanti, è lì che vengono ribattute le notizie fresche sugli aggiornamenti di Google o le riflessioni più accorte dei colleghi sparsi in tutto il mondo. Per me la capacità di tenersi aggiornati rispetto alla SEO è proprio una competenza necessaria.
Un SEO deve saper trovare le strade per raggiungere gli obiettivi di visibilità di un sito web. Può farlo individuando elementi strutturali da ridefinire, come contenuti da spostare in aree di verse, da approfondire o da modificare ad esempio rispetto ai layout di pagina, oppure interlocutori esterni con i quali aprire rapporti finalizzati a costruire relazioni. La SEO è l’ottimizzazione per i motori di ricerca, ma non pensarla solo come ottimizzazione del codice o dei contenuti, perché anche le relazioni umane possono essere oggetto di ottimizzazione. Da queste pratiche vengono fuori segnali di rilevanza che Google è “costretto” a prendere in considerazione, quindi come vedi è vero, la SEO è tanta roba.
Quando smettere di fare SEO
Nel salutarti vorrei condividerti la risposta che ho dato a un’altra email ricevuta qualche tempo fa ne “La posta del cuore di Francesco Margherita“. Un giovane di 25 anni mi aveva scritto dicendomi che faceva SEO da 6 mesi ed era un po’ annoiato, considerando che la maggior parte delle cose che facciamo segue routine abbastanza ripetitive. Voleva sapere da me come comportarsi rispetto a questo stato d’animo.
Faccio questo mestiere da oltre dieci anni e non mi sono annoiato un solo giorno. Ancora oggi tanti miei punti di vista sul “cosa fare” cambiano mediamente ogni 4 mesi e il mio modus operandi nello sviluppo dei report di consulenza cambia completamente di anno in anno. Ho risposto a quel ragazzo scrivendogli che per me era il caso di abbandonare la SEO e fare altro. La SEO è un territorio concettuale che riguarda il modo in cui le persone entrano in contatto con le informazioni. È probabilmente la branca della comunicazione più evoluta al momento, perché si colloca nell’intersezione del dominio umano/sociale, con quello digitale/informatico, rispetto ai meccanismi di accesso e scambio di informazioni. Robetta.
Ovviamente la SEO non si studia nelle facoltà di sociologia, scienze della comunicazione, economia e informatica. Ma questa è un’altra storia, non meno triste.