Come migliorare le recensioni di prodotti
by 2 Novembre 2022 7:57 2K views0
Ultimo aggiornamento 19 Aprile 2024
Se hai un blog che tratta recensioni di prodotti e che monetizza con le pubblicità o attraverso i circuiti di affiliazione, ti suggerisco di leggere con attenzione quest’articolo, perché se non ti è ancora capitato, potresti sperimentare (ulteriori) bruschi cali di visibilità organica.
Negli ultimi 2 anni Google sta praticando aggiornamenti sui criteri di valutazione dei siti web che pubblicano esclusivamente recensioni di prodotti, allo scopo di creare una differenza più marcata tra questi e gli shop online che pure pubblicano recensioni.
E-commerce e blog di recensioni
Prima della pandemia, molti brand site erano sostanzialmente siti vetrina che lasciavano la vendita diretta a una pletora di shop online multimarchio, spesso negozi fisici evolutisi tecnologicamente per fare commercio elettronico. La maggior parte di questi shop presentava (e presenta tutt’ora) blog poco curati e spesso poco utili per gli utenti, da cui i blogger hanno avuto vita facile, semplicemente descrivendo i prodotti in modo appena più accurato di quanto non facessero già le schede prodotto degli shop.
Nel corso della pandemia, soprattutto a partire dal primo lockdown, abbiamo visto via via i brand site evolversi in piattaforme di shopping online su cui non solo era possibile fruire le informazioni più accurate rispetto ai prodotti, ma anche acquistarli direttamente. Era chiaro che se stavamo tutti chiusi in casa, avremmo fatto più acquisti online e di conseguenza Google avrebbe dato – come avvenne – visibilità maggiore agli shop online per chiavi che prima del 2020 aprivano serp più esplorative, ricche di blog che proponevano recensioni. Molti grossi brand hanno colto la palla al balzo facendo esplodere i loro fatturati.
Se a questo aggiungi il trust del brand site – che a maggior ragione in questa situazione diventa il più titolato a posizionarsi per chiavi contenenti il proprio brand – e la proliferazione di Ads in serp da parte degli shop multimarchio in difficoltà, avrai come risultato una perdita di visibilità praticamente inevitabile per quei blog che fino a poco prima erano onnipresenti sulle serp branded e che effettivamente concorrevano nel processo di orientamento dei consumatori.
Come organizzare le recensioni sui blog
Google.it premia gli shop online perché si accorge che molte intenzioni di ricerca si spostano sull’acquisto diretto. Con questo non dico che il customer journey non esista più, ma che in molti casi sembra spostarsi su piattaforme diverse da Google.it, in particolare su YouTube che è sempre più il regno delle recensioni e più in generale sugli altri social network, sempre più pervasivi e totalizzanti rispetto alla formazione delle intenzioni d’acquisto.
Google si sta accorgendo che la ricerca web riguarda sempre più la parte bassa del funnel, quella in cui l’acquisto va a finalizzarsi, quindi cerca di intervenire sugli autori, proponendo alcune linee guida di assoluto buon senso, che mirano ad aumentare la qualità delle recensioni.
E quindi falle meglio
Volendo riassumere le linee guida più importanti:
- Proponi le opinioni degli esperti nel settore quando possibile;
- Fai vedere il prodotto e come va utilizzato, senza ricopiare i testi forniti dal produttore;
- Comunica i dati (i numeri) dei prodotti che recensisci;
- Racconta in cosa il prodotto che stai recensendo si differenzia dagli altri simili;
- Mostra prodotti simili che possono andar bene o alternative diverse, ancorché utili;
- Comunica i punti di forza e di debolezza del prodotto in esame;
- Riporta la “storia” delle evoluzioni rispetto ai modelli precedenti, specificando in cosa si è migliorato e quali problemi vengono risolti con la nuova release;
- Evidenzia i fattori chiave che potrebbero far propendere per l’acquisto del prodotto in esame.
Soprattutto, se hai la sensazione che esistano altre piazze e altri modi per far arrivare la tua recensione di un prodotto agli utenti, non metterli da parte solo perché da piccolo hai imparato che esiste solo Google e che succede tutto lì, perché più andiamo avanti, più la ricerca sull’internet diventa complessa e compiutamente multipiattaforma.
La guerra migliore è quella che non viene combattuta.