Backlink audit, trovare i link tossici!
by 13 Maggio 2016 10:35 7.4K views1
Ultimo aggiornamento 7 Luglio 2022
L’analisi dei link in ingresso o backlink è un passaggio importante tanto per l’ottimizzazione SEO di un sito web, quanto per la sua strategia di visibilità nei motori di ricerca. Parliamone.
Come ho scritto qualche giorno fa nella mia checklist consulenza SEO di livello base, la competitor research è un passaggio importante rispetto all’analisi di un sito web, principalmente per due motivi, il primo è l’individuazione delle parole chiave su cui puntano i concorrenti, il secondo è l’analisi del profilo dei link in ingresso per ciascuno di essi.
Se è importante capire quali pagine di un sito web concorrente fanno più traffico per parole chiave specifiche, allo stesso tempo è molto utile comprendere da dove arrivano i link di cui tale sito web beneficia. Ad oggi i link in ingresso rimangono un voto di fiducia interpretato da Google come segnale “forte” per valutare il ranking di un sito web, tuttavia i link non risolvono i problemi dell’umanità. Se per una certa query gli utenti si aspettano di trovare contenuti ricchi di testo (spiegoni), per te sarà difficile fare la differenza con un contenuto di 5 righe non strutturato solo perché hai 100 backlink in ingresso.
I link builder professionisti
Sono persone che passano le giornate a costruire strade e gettare ponti per ottenere link di qualità. Un bravo link builder sa che il suo lavoro deve apparire naturale, per questo avrà cura di diversificare gli anchor text, le pagine di ricezione dei link e anche la tipologia di siti web da cui farli arrivare. L’ultima cosa che dovrebbe fare un link builder secondo me è costruirsi un PBN e usarlo sempre per i suoi clienti. Funzionerebbe, ma al crescere del numero dei clienti in settori diversi, diventerebbe facile per Google riconoscere uno schema di link in ingresso e penalizzare tutto il network (compresi i siti web dei clienti).
SEO negativa
Poi ci sono i link builder “negativi”, quelli che ti remano contro, persone addirittura pagate dai concorrenti per far penalizzare i tuoi contenuti. Il loro lavoro è farti arrivare link da siti web improbabili, tali da far sì che Google ti ritenga uno spammer a tua volta. In molti casi però la SEO negativa è semplicemente opera di SEO invidiosi di quello che fai, più portati a vedere il mondo bruciare che a servire il prossimo. A questi dico che:
“le persone di successo hanno personalità. Chi ha personalità non tira fango addosso agli altri, perché è troppo impegnato a disegnare il mondo come gli piace e a regalartene un pezzo”.
Vedere e pulire i link in ingresso
Se vuoi dare un’occhiata al tuo profilo di link in ingresso, basta aprire la Search Console, alla voce link che rimandano al tuo sito. Se stai osservando invece i siti web dei concorrenti ti suggerisco di utilizzare un software per la competitor research come ce ne sono tanti. Per me uno valido è il backlink audit tool di Semrush.
Se poi ti interessa trovare link tossici verso il tuo sito web e allo stesso tempo segnalarli a Google per il disconoscimento (disavow tool), ti segnalo una nuova interessantissima funzione di Semrush, che si chiamaBacklink audit e serve proprio ad analizzare in profondità i profili di backlink tuoi o dei tuoi concorrenti.
La cosa più bella di questo nuovo aggiornamento di Semrush attualmente in versione beta, è che si connette automaticamente alla Search Console, compilando e inviando a Google il file per disconoscere i link pericolosi. Bellissimo e Facilissimo, alè!
Ti lascio con un link ad un articolo di approfondimento.