Posizionare un prodotto tech
by 18 Dicembre 2015 18:19 2.8K views3
Ultimo aggiornamento 5 Ottobre 2022
Facendo ricerche per una consulenza, mi sono imbattuto in un articolo sull’apple watch che per tante cose ho trovato geniale, oggi parliamo di questa chiave e di come arrivarci.
Il contenuto in questione è questo qui.
Soprattutto “vi consiglio di continuare a leggere questo articolo fino alla fine”.
Ho spaccato la community dei Fatti in due fazioni, quelli che ritengono il posizionamento meritato (7° – 10° in serp per apple watch) e quelli che si rammaricano di come possa essere visibile un contenuto scritto con l’intento diaccalappiare (a detta di taluni) più che di informare i lettori.
E diamo un’occhiata alla serp
Si tratta di una serp “mobile” a causa delle integrazioni nelle notizie e immagini relative che di volta in volta la fanno da padrone subito sotto al primo risultato che per forza di cose è il sito Apple corredato di sitelink. A seguire troviamo i primi blog tech che ne parlano, nell’ordine (di ieri mattina) webnews, wikpedia e appunto iphoneitalia. Ora secondo me (e semrush), sostenere che stare in quella posizione sia un cattivo risultato è una mezza ingenuità, perché è proprio a ridosso dei risultati istituzionali che partono le ricerche speculative, cioè quelle di chi da un lato cerca maggiori informazioni sull’apple watch da fonti non ufficiali e dall’altro sente la disperata necessità di ottenere un rinforzo per una decisione già presa.
Anime in pena, brancolanti nella notte senza stelle di chi si contorce le budella annebbiato dalle pene d’amore. Lo compro? Tanto ormai ho deciso… oppure no? Ma ne varrà la pena? Forse no… oppure sì, fammi vedere un po’ su internet che dicono… quella che per tanti di voi sembra una presa in giro del lettore, è esattamente ciò di cui l’utente in quelle condizioni ha disperatamente bisogno: una buona spintarella. Ma proviamo a guardare la cosa con le lenti SEO:
L’articolo su webnews è una guida fantastica e completissima, molto leggibile e soprattutto corredata da un’ottima distribuzione di link interni. Webnews è una delle principali fonti trust di settore con un traffico altissimo e segnali in ingresso di qualità. Abbiamo quindi un ottimo contenuto, splendidamente strutturato, presente su di un sito di cui Google ha molta fiducia.
Anche iPhoneitalia ha un buon trust, pur avendo un traffico molto più basso di Webnews ed essendo di conseguenza molto meno visibile di quest’ultimo. A questi livelli (volume di ricerca 110.000), ci si aspetterebbe di vedere una competizione serratissima tra guide, ma in realtà sai benissimo che Google cerca di comporre le serp creando insalate miste con tutto ciò che maggiormente interessa a TUTTE le possibili tipologie di utenti che cercano info su apple watch.
SEO da insalata mista
L’unica distribuzione di termini interessante che leggo è la radice “vend”, per il resto parliamo del racconto di un early adopter, infarcito di termini e parole chiave rilevanti, certamente frutto di esperienza e mestiere nel copywriting, ma non di un’attenzione da maniaci rispetto alla SEO. Il fatto che la chiave apple watch sia ripetuta spesso è assolutamente normale in un testo del genere, anzi sarebbe stano il contrario, mi sembra pertanto ingenuo ragionare di keyword density o addirittura di keyword stuffing, sia perché non sono fattori di ranking rilevanti (non su queste serp), sia perché come dicevo, i valori sono nella norma.
Che c’entra l’insalata? C’entra, perché sulla serp in cui c’è il sito istituzionale, le notizie, le immagini, la definizione e la guida completa, con ogni probabilità Google andrà a pescare la testimonianza più efficace, che in questo caso è uno storytelling su sito web a medio/alto trust.
L’arma vincente di qualunque storyteller sul web è la capacità di tenere il lettore incollato allo schermo fino alla fine, cosa che qui riesce benissimo all’ottimo Andrea Cervone (che spero di conoscere). Si tratta di un contenuto “furbo”? Può darsi, mai detto che non lo sia, ho scritto che è geniale e lo confermo. Se invece stai pensando che sia tutto sommato inutile, prova a farti questa domanda: è inutile per tutti? Certo può servire a poco se cerchi informazioni dettagliate sull’apple watch, ma se non è di quelle che hai bisogno? Quanti utenti sono alla disperata ricerca di un testo come quello di Andrea per procurarsi quel rinforzo cognitivo di cui accennavo prima?
Tutte quelle persone che hanno commentato l’articolo su iPhoneitalia sono abituate a interagire sotto articoli inutili? Leggendo i commenti si nota chiaramente che molti dubbiosi dichiarano di aver preso una decisione d’acquisto rispetto all’Apple watch, insomma, direi che potremmo fermarci qua.
Cosa avrà visto Google?
Credo che qui abbiano contato il tipo di contenuto, un testo comunque ben composto, il trust del sito web, il tempo di permanenza sicuramente alto, e la quantità / qualità dei commenti (engagement rate). Per dirla tutta, sono sempre più convinto che in generale il trust sia più della pagina che dell’intero sito web. Lo vedo su tantissimi progetti che osservo.
Suggerimento: invece di lanciarti a muso duro nella competizione sugli stessi temi trattati da chi è più anziano e ha più trust di te, cerca di fare quel passo di lato che serve a capire se c’è un’esigenza degli utenti (degli stessi utenti) che ancora non trova risposta nelle prime due serp, o magari se ne parla, ma non abbastanza bene.
– Per l’apple watch mancava un buono storytelling
– Il resto c’era.
– Alla gente serviva.
– Google se n’è accorto perché la serp merita attenzione!
Una buona domanda a fronte di questa analisi è: sei proprio certo delle idee che ti sei fatto intorno alle cose? Hai mai provato invece a guardare semplicemente “le cose”?
Ora pensa all’apple watch, non a quello che si dice o a quello che pensi. Riesci a pensare semplicemente all’apple watch?
Libera la mente.