Il testo copiato è penalizzante?
by 3 Novembre 2017 6:00 9.9K views2
Ultimo aggiornamento 19 Aprile 2024
Sì, copiare il testo è penalizzante. Posso dirlo nonostante sia vero il contrario, ma solo a certe condizioni che mi fa piacere tentare di analizzare con te, adesso.
Cominciamo col dire che il testo copiato è un guaio diffuso, perché sebbene la copia di singoli contenuti o interi siti web (con tutto il tema) sia una pratica deprecata e penalizzata da Google, spesso vediamo pagine web col testo copiato avere la meglio in serp sugli autori originali. In alcuni casi il testo può essere copiato allo scopo di fare SEO negativa.
Come difendersi?
Interi siti web duplicati, come i contenuti spam vanno segnalati a Google mediante questo link:
https://support.google.com/webmasters/answer/93713?hl=it
In alternativa usa anche Report scraper pages oppure Contatta l’agcom per segnalare la violazione del diritto d’autore.
Altro passo importante è la richiesta di rimozione dai risultati di ricerca per motivi legali. Io l’ho provato per segnalare i siti web che diffondevano il manuale di Seo Gardening piratato e ha funzionato molto bene, salvo che questi maledetti siti spuntano come i funghi sul pioppo dopo il temporale.
Contatto diretto: scrivi al web master, se non ti risponde fai un whois del sito e contatta l’hosting provider minacciando di denunciarli (sempre serve).
Il santo in paradiso: se tutto quello che ti ho scritto fin qui non funziona scrivi a Giacomo Gnecchi Ruscone, analista del search quality team di Google e lamentati con lui finché non si dimette o ti risolve il problema. Nella vita ogni tanto è bello potersela prendere con qualcuno. Tiè! 🙂
SEO negativa con testo copiato
È possibile penalizzare una pagina web unicamente duplicandone il testo altrove? Se pensi sia una cosa assurda ti suggerisco di leggere questo post pubblicato da Marco Ronco nei Fatti di SEO. Marco parla di una pagina interna di un sito trust con un buon profilo di link in ingresso, posizionata per una chiave secca. Pare sia stato possibile penalizzare quella pagina unicamente duplicandone il testo nei commenti di decine di siti web spam (tipo con estensioni .ru). Questa notizia mi ha letteralmente sconcertato perché un conto è posizionarsi con il testo copiato, un altro è riuscire a penalizzare una pagina web trust senza spam link, insomma, non dovrebbe succedere.
Volendo provare a dare una spiegazione, Google potrebbe aver considerato che se c’è un match tra testo su pagine spam (a livello dei commenti) e pagina posizionata, è probabile che la pagina posizionata sia stata craccata e vi sia stato inserito testo (evidentemente) spam. Google viene dunque ingannato e portato a pensare che la pagina obiettivo di quest’azione contenga un contenuto di bassa qualità, da penalizzare. L’ironia della sorte è che in un caso simile il disavow tool non serve a niente, perché non ci sono link in ingresso. Per Emanuele Tolomei il caso è tanto più insidioso perché Google seguirebbe i link per capire se c’è una pagina oggetto di copia e a chi livello, ma in assenza di link è come se mettesse tutto sullo stesso piano. Pazzesco!
Unica soluzione che vedo: modificare (tanto) il testo della pagina obiettivo e farlo riassorbire. Questo è un caso di cui si parlerà – unico nel suo genere ad oggi – come “penalizzazione da testo in ingresso”. E quando ti dicono che il posizionamento si fa solo con i link, ricorda che se questa pratica ha il potere di penalizzare un sito web, impiegata diversamente può favorirne il posizionamento.
Testo copiato si posiziona meglio
Dai invece un’occhiata a questo contenuto di laterramaggiore.it, un sito web tematizzato sulla vendita e assistenza hardware e software per sistemi Microsoft Windows® e Apple MAC OS X®. So che ormai sei allo stremo delle forze, avendo visto sgretolarsi tutte le tue convinzioni sulla SEO. A che serve impegnarsi tanto su struttura e contenuti se basta copiare un testo per arrivare secondi con “sicurezza mac”?
Interessante notare come laterramaggiore dichiari subito che “Questo articolo è stato tratto dal sito di riferimento MACITYNET, l’autore è Mauro Notarianni e l’originale è disponibile al seguente link”. Come dire che sì, il testo è copiato, ma senza l’intenzione di fare proprio i cattivoni.
La cosa ancora più interessante è che col passare del tempo pare che Google tenda a riequilibrare queste situazioni e ristabilire il primato del sito web che ha pubblicato la pagina in origine. Se guardi la pagina di risposta Google per la query “sicurezza mac”, è oggi Macitynet a posizionarsi con il suo contenuto. L’osservazione è avvenuta nell’arco di due anni, dal 2015 al 2017.
Osservazioni
Ok, proviamo a fare qualche ipotesi sul perché Google abbia consentito il posizionamento per un testo copiato in modo addirittura esplicito. Intanto per la chiave sicurezza mac, sia oggi che nel 2015 Semrush mi restituisce un volume di ricerca di 70 (bassino) con difficoltà medio/bassa. A questo aggiungerei che il sito web laterramaggiore non sembra interessato a monetizzare con le pubblicità. Le sue pagine si aprono molto velocemente e i contenuti sono abbastanza mirati. Complessivamente il traffico è molto (ma molto) basso, mentre Macitynet viaggia su tutt’altre metriche.
Due anni di osservazione
Alla fine dei giochi Macitynet ha ottenuto il suo posizionamento. Probabilmente due anni fa Google ha chiuso un occhio davanti al testo dichiaratamente copiato, perché laterramaggiore è veloce, non monetizza con le pubblicità e perché la chiave era (ed è) a basso volume di ricerca e a media competizione.
Magari su serp più “danarose” Google effettua in minor tempo controlli più serrati, garantendo a Cesare quel che è di Cesare, ma tale controllo non pare riguardare sempre e subito tutte le serp. Forse Google non ha ancora abbastanza risorse e quindi in questo caso premia nell’immediato una pagina forse migliore secondo i suoi standard rispetto ai fattori endogeni, ignorando il fatto che si tratti di testo copiato. Poi ci sono ambiti di ricerca in cui il rumore di fondo generato dai testi copiati è maggiore.
Avrei bisogno di più dati, ma la prospettiva che Google valuti certi fattori invece che altri a seconda della concorrenza e del valore della singola serp è affascinante, perché ti restituisce la cifra della complessità sociale con cui il motore di ricerca si misura in ogni momento.
Da oggi non hai più certezze… io invece sono fiero di non averne mai avute.