Chiacchierata SEO Con Ale Agostini
by 1 Settembre 2014 17:08 3K views0
Ultimo aggiornamento 14 Luglio 2017
Questa non è la classica intervista SEO a cui sei abituato, piuttosto è il racconto di una telefonata di 27 minuti tra il sottoscritto e uno dei più grandi SEO dell’universo. Ecco di cosa si è parlato…
Ale Agostini è responsabile SEO per Bruce Clay Europa, uno dei nomi più rilevanti per il search marketing in campo internazionale. Quando chiedi a un SEO come Ale dei suoi inizi, ti aspetteresti un ragionamento molto articolato e complesso, invece (e chissà perché non sono stupito), Ale mi ha detto di aver cominciato a fare SEO “per caso” nel 2005 e questo rafforza ancora di più la mia convinzione che spesso la vita non ti chiede altro che ascoltare te stesso e lasciar perdere i programmi.
Rispetto ai SEO nostrani, quelli Americani riescono a esprimersi meglio, in modo meno tecnico. Ale pone l’accento sul fatto che dobbiamo migliorare le nostre capacità divulgative per evitare che si formi o si accentui il divario con i nostri interlocutori, che siano clienti, partners o corsisti. Non posso che essere d’accordo con lui, nel mio piccolo ci provo…
Quando gli ho chiesto intorno alla distanza tra la SEO di estrazioneinformatica e quella di matrice umanistica legata ai contenuti e alla logica ipertestuale, Ale mi ha confermato che la SEO oggi non è più una disciplina esclusivamente informatica come un tempo, ma che Google si è sviluppato al punto che per fare un buon lavoro lato SEO, occorrerebbe muoversi in equilibrio tra i due mondi, tenendo conto sia degli aspetti legati al codice che di quelli basati sulla semantica del testo.
Anche l’usabilità di un sito web, sebbene non immediatamente misurabile, è un aspetto importante per la SEO. Esistono per Ale, alcuni indicatori che consentono di valutare l’usabilità e non è raro che i siti web meglio posizionati rispondano a certe caratteristiche.
Dal momento che mi trovavo al telefono con lui, non ho sprecato l’occasione per chiedergli cosa pensasse dell’impatto dei social network sulla SEO. Abbiamo parlato di author rank e nello specifico mi ha confermato quanto pensavo circa il fatto che l’interazione di influencer con i blog post trasmette a Google un segnale forte per il ranking. Addirittura mi ha detto che conta l’influenza dell’utente in generale, non solo quella specifica per un settore. Ad esempio, se un mio articolo SEO ottiene un commento da Eros Ramazzotti, il valore che ne acquisisce è simile a quello che ne otterrebbe con un commento di Giorgio Taverniti (che Ale saluta).
Gli ho citato la strategia di Riccardo Esposito, che mette insieme i giudizi degli influencer sul blog di un suo cliente, chiedendo loro di esprimere le proprie valutazioni su un argomento pertinente con il business dello stesso cliente. Ale mi ha detto che conosceva già Riccardo (che saluta) e che la sua è un’ottima strategia SEO oltre che social, perché i risultati si riscontrano sia sul versante social che lato SEO.
Alla mia domanda su quali software utilizzasse, Ale ha posto l’accento su quelli di Google che ritiene importantissimi, specialmente WMT, ma anche analytics e i tool di AdWords. Come software esterni mi ha citato Majestic SEO e Semrush, e poi mi ha parlato di un software sviluppato da Bruce Clay che si chiama SEO Toolset che aiuta con l’analisi semantica di contenuti web. Beh, per me può essere utile, credo che lo proverò.
Infine i consigli di Ale per i Seofiti, sono “provare”, ma prima di lanciarsi nelle sperimentazioni, seguire un corso. Un corso SEO è importante perché ti evita di star lì per mesi a cercare soluzioni su blog che dicono tutto e il contrario di tutto. Su questo sono assolutamente d’accordo, rimarrebbe però il problema che anche nei corsi si può dire tutto e il contrario di tutto, quindi tanto per i blog, quanto per i corsi, tutto dipende da chi c’è dietro, ma questo è solo un mio punto di vista.
Che dire, Ale mi ha veramente arricchito. Spero che le sue considerazioni possano esserti d’aiuto come lo sono state per me. 🙂