Schemi di co-citazioni
by 13 Agosto 2014 16:55 2.4K views0
Ultimo aggiornamento 20 Luglio 2022
Oggi ci rituffiamo nel mondo della co-citation per intercettarne gli schemi più interessanti, nel tentativo di fornire spunti per migliorare questa tecnica avanzata di link building.
Come sai, l’argomento co-citation è stato ampiamente trattato sui SEO blog americani per tutto il 2013, anche se in un video caricato nel 2009, Christoph Cemper esponeva già tutta la teoria. Si, sono stato disattento all’articolo di Rand Fishkin, guardando solo il suo video senza far caso che Rand lo aveva in seguito modificato parlando di co-occurrence, menzionando l’ottimo Bill Slawsky che lo correggeva specificando la differenza tra co-occurrence e co-citation.
Riconosciuta la svista, mi sono reso conto che facevo co-citazioni da sempre senza rendermene conto e ad insegnarmele è stato inconsapevolmente Robin Good nel 2008 in un articolo sul suo blog in cui spiegava come creare risorse di valore per gli utenti.
Si tratta di intrattenere rapporti di buon vicinato, cioè creare una risorsa pertinente per argomento con quelle trattate dal tuo sito web e inserirvi link citando altre risorse complementari e autorevoli, tra cui il tuo stesso sito.
Pattern di base per co-citazioni:
Una risorsa sul sito A, magari di qualità, linka sia il sito B che il sito C, laddove metti che il sito A sia un giornale web che pubblica un articolo sul tema edilizia, inserendo un link al più importante sito web di veicoli da costruzione (sito B) e a un’anonimo studio di architettura (sito C).
Il principio della relazione transitiva
Il sito B e il sito C non hanno legami tra di loro, ma sono messi in connessione tramite il sito A che linka entrambi. In questa relazione, Google aumenta la percezione di valore del sito C perché viene citato insieme al sito B (autorevole) all’interno di un articolo. In pratica ora il sito B dialoga con il sito C, pur non linkandolo direttamente.
Ed ora alcune osservazioni
1) Cerca la co-citazione con siti web dello stesso settore ma non concorrenti: puoi anche co-citare concorrenti, ma solo se si trovano a un livello elevatissimo di popolarità e di affidabilità.
2) Lascia perdere le co-citazioni con wikipedia: si sono fatte per anni e mi sa che ora vengono addirittura un po’ penalizzate perché Google se n’è accorto.
3) Accertati che il sito B sia realmente affidabile, altrimenti potresti ottenere una spinta negativa.
Altri pattern per le co-citazioni
1) Dal sito A parte un link al sito B, al sito D, al sito E, al sito F (ecc.) e al tuo sito web. Tutti ovviamente autorevoli. Il fatto di trovarti in così buona compagnia, se è davvero buona, è un ottimo segnale per Google rispetto all’attribuzione di ranking verso il sito meno popolare tra tutti, appunto il tuo.
2) Dal tuo sito partono link verso gli stessi siti linkati anche da un altro sito molto autorevole. Partono da un solo contenuto e sul medesimo argomento.
3) Dal tuo sito web partono link verso il sito B, il sito D, il sito E ecc. Se questa tecnica di citare gli altri con un bel link dofollow dal tuo sito web può sembrarti un suicidio professionale, perché sai che i tuoi concorrenti non lo farebbero mai, allora rileggi bene questo passaggio perché ti ho appena rivelato il vero segreto di Seogarden.