Come Rendere più Efficace la Link Building
by 9 Luglio 2014 16:01 2.7K views0
Ultimo aggiornamento 5 Gennaio 2018
Quali sono le attività esterne che rendono la link building meno rischiosa in termini di penalizzazioni? Come posso essere certo che un link sbagliato non distrugga il posizionamento?
Sono tantissimi gli utenti, tra imprenditori e SEO che vivono nel terrore di produrre o far produrre link in ingresso attraverso le tecniche di posizionamento tradizionali. Per fare link building in modo efficace, i SEO seguono alcune strade strade tra cui:
1) Produrre articoli contenenti link verso il sito di cui si occupano e pubblicarli su siti web di article marketing.
2) Pubblicare articoli con link su siti web a tema e prestigiosi, arrivandoci per conoscenza diretta o alla vecchia maniera, pagando.
3) Usare software automatici che producono articoli dal testo spinnato che vengono pubblicati su circuiti di siti web ai quali si ha accesso.
4) Fare comment link in modo più o meno automatico.
5) Inserire link nelle directory web, alcune delle quali per certi segmenti di mercato rispondono ancora discretamente.
Funzionano queste tecniche?
La risposta è si, ma è condizionata. I link sono un importante meccanismo di attribuzione di ranking e funzionano per posizionare un sito web sia quando sono follow che nofollow (in quest’ultimo caso non passano Page Rank, ma non sono meno efficaci). L’attività di link building però, che ricordiamolo sempre, deve essere condotta in favore di un sito web ottimizzato bene, altrimenti disperde parte del suo potere, ha bisogno di essere alimentata da un sostrato di significazione sviluppato sotto forma di testi senza link, sia sul sito di interesse che su altri siti web.
Semantica e link building
Se la link building può essere vista come la benzina del posizionamento, la semantica, cioè lo sviluppo di significatiattraverso i testi, è l’arma per avvalorare e rendere efficace nel tempo il potere di un link, quando non basta da sola a creare buoni risultati.
Più di un anno fa ho cominciato a ragionare in termini di co-citazioni, che sono importanti per avvalorare un link in ingresso ed evitare penalizzazioni di tipo Google Penguin. Le co-citazioni sono in pratica menzioni della chiave di brand insieme alla chiave di ricerca, che riproducendo il buzz intorno a un brand, giustificano la presenza di uno o più link in ingresso evitando che vengano giudicati spam.
Con le co-citazioni mi sono trovato molto bene in termini di posizionamento, ma sono scomode, perché ti espongono alle critiche di chi può giudicarti male per aver fatto in giro il nome di un’azienda. Puoi stare attento a quello che scrivi, però prima o poi ti ci trovi invischiato.
I significati per avvalorare la link building
Gli esperti di semantica, quindi non io che semplicemente ci lavoro (scusate il piglio polemico), sostengono che Google valuti i link e lo sviluppo di significati in modo indipendente. Se questo è vero però, è vero anche che un link è un voto di qualità, che ogni tanto Google si prende la briga di andare a verificare rispetto ai significati sviluppati nel sito da cui il link proviene. Fin quando questa verifica non avviene e per alcune serp può non avvenire a lungo, i siti web beneficiano anche dello spam link, ma quando Google si sveglia possono essere dolori.
Vuol dire che puoi anche mettere fuori articoli con testo spinnato sgrammaticato e ottenere un ottimo posizionamento per anni, questo succede già. Non è però un risultato stabile.
Come creare un posizionamento stabile
L’approccio che vi propongo è più lento ma inesorabile. Si basa dapprima su un lento lavoro di sviluppo di significati su forum e blog. Tali significati non verranno interpretati da Google come tali, ma in quanto associazioni tra parole, appunto co-occorrenze.
Il peso di un significato
Riuscendo (senza usare link) a veicolare tutti i significati più ricercati verso un contenuto del sito di cui ti occupi, in cui sviluppi al massimo grado il sistema di co-occorrenze che hai diffuso all’esterno, creerai un livello di attenzione tale che Google ti attribuirà un credito fortissimo. A quel punto ogni link in ingresso peserà un quintale in più in termini di posizionamento.
Questa è l’essenza dell’indicizzazione semantica latente.
Se nella tecnica della co-citazione, le menzioni vengono usate per avvalorare link in ingresso, le co-occorrenze a base semanticaprecedono la link building e spesso la sostituiscono, nel senso che creando un tappeto di significazione fuori dal sito web d’interesse e correlato ad esso, si prepara il terreno nel modo migliore ad accogliere i “buoni” link, il cui valore sarà tale da creare posizionamenti realmente stabili. Il caso di studio che presentai mesi fa e di cui purtroppo non poso più parlare in pubblico, è ancora posizionato in prima pagina per chiave secca e non ci lavoro più da febbraio. Ci ho messo 3 mesi per ottenere quel posizionamento.
Qualcuno penserà che tre mesi sono troppi per una chiave sola… non sono troppi se la chiave è “quella chiave” e se da quella prima pagina il sito non si schioda più neanche con le cannonate. 🙂