SEO per l’Agenzia Immobiliare
by 6 Settembre 2013 15:41 4.2K views1
Ultimo aggiornamento 2 Agosto 2021
Il comparto immobiliaristico dovrebbe essere, come quello turistico, uno dei settori più interessato dalle attività di web marketing, invece ha registrato una flessione considerevole nelle ricerche già a partire dal 2007. In questo calo di visite generale, c’è una grossa opportunità per i nuovi player, vediamo perché.
Dal 2007 al 2012 il fatturato si è quasi dimezzato passando da 127,1 mld a 74,6 mld. Si tratta di una diminuzione di 52,5 mld, che corrisponde al – 48,7%. (fonte Denaro.it). Direte “la crisi”, e c’avete ragione. Ma al di là della crisi, come si sono comportati i player principali?
Certe cose sono difficili da spiegare e probabilmente sono conseguenza di resistenze culturali da parte di chi siede nelle stanza dei bottoni.
Di cosa parlo?
Del fatto che esistono colossi nel segmento delle agenzie immobiliari che hanno cominciato a fare attività SEO da meno di un anno. Incredibile vero?
Esattamente un anno fa, mi mostrarono il modo in cui si era indicizzato il sito web di Gabetti, uno dei principali player in un mercato da 74 miliardi di euro.
La valutazione fu semplice perché sul sito non era stato portato avanti alcun lavoro di ottimizzazione SEO e per una società come Gabetti, in un settore che vive per oltre la metà, di ricerche sul web, questo fatto non era solo strano, ma proprio grave, talmente grave che divenne un caso di studio al master in social media management allo IULM di Milano. Mica pizza e fichi!
A vedere oggi, l’ottimizzazione del sito di Gabetti è perfetta (probabilmente dopo il master qualcuno gli ha fatto la soffiata), ma questa storia deve far pensare al fatto che oltre la crisi finanziaria, che ha di certo impedito a molti giovani anche solo di pensare ad acquistare casa, una parte della responsabilità nella flessione brusca del mercato immobiliare sia dovuta all’incuria da parte di alcuni grossi player dal punto di vista della comunicazione web e in special modo rispetto alla SEO.
Tutto e niente
Una delle contraddizioni più forti che ho riscontrato nella mia analisi, era che le grosse società immobiliari utilizzavano piattaforme web con software gestionali avanzatissimi, in grado di monitorare l’attività di centinaia di punti affiliati in franchising e punti diretti, eppure dal punto di vista dell’ottimizzazione dei tag erano messi malissimo. Una grande comunicazione interna, affossata dalla scarsa visibilità nelle serp.
In uno stato di cose simili, il mercato ha cominciato (anche questa è una tendenza recente) a frammentarsi, perché chi era affiliato con uno dei grossi marchi nel settore della compravendita di immobili, pagava royalty importanti a fronte di un servizio spesso carente sotto il profilo di una comunicazione troppo seduta sulla gloria di un passato in cui la gente leggeva le pubblicità sui giornali, si appuntava il numero e telefonava per fissare un appuntamento. Storia vecchia.
Nell’ultimo anno abbiamo ricevuto diverse richieste di consulenza da parte di giovani imprenditori con storie simili: ex affiliati, sconfortati dal peso delle royalty, frustrati dall’utilizzo di un software gestionale troppo sviluppato rispetto alle loro esigenze e scontenti delle attività di promozione, che come scrivevo qualche articolo fa, parlando della seo nel franchising, sono ancora legate all’affissione, alle inserzioni e al volantinaggio. Tutti in ginocchio sui ceci!
Ebbene, lo scrivo qui nel caso non si fosse ancora capito: in molti casi,separarsi da questi dinosauri conviene, soprattutto se nella zona in cui si opera è stata costruita nel tempo una buona rete di relazioni. Se la competizione sul web con i grossi e affermati marchi di settore può sembrar ardua, basti pensare che competere con chi fa SEO da meno di un anno è un impresa ampiamente realizzabile senza spendere una fortuna.
Insomma, c’è un interstizio lasciato aperto in un mercato da 74 miliardi.
Poi non dite che non vi avevo avvertito 😉