Intervista SEO: Antonio Merlo

by francesco 2.7K views0

Ultimo aggiornamento 5 Settembre 2017

Antonio Merlo è un SEO che mi ha colpito per un commento nel gruppo dei Fatti di SEO. Gli ho chiesto quest’intervista senza conoscerlo, perché mi era venuto un presentimento. E infatti…

Antonio Merlo
Antonio Merlo

In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)

Ho cominciato nel 2009, un po’ per curiosità un po’ perché mi affascinava l’idea di poter competere con altri siti nel posizionare contenuti, l’idea di poter far leggere alla gente, agli utenti del web quello che io scrivevo o avrei potuto scrivere, quindi il tutto in un ottica che vede e vedeva il motore di ricerca come un potente strumento di comunicazione. 

Come hai imparato a fare SEO?

Direi che non ho mai imparato, nessuno può dire di averlo fatto, basta che Google cambi il suo algoritmo in modo davvero imprevedibile, che le conoscenze che avevamo fino a ieri potrebbero non valere più nulla. Direi che il SEO non si impara, si fa, alcuni arrivano a dei risultati la maggior parte no, pur dicendo di essere dei SEO e di aver imparato a farlo.

Ad ogni modo ricordo che i primi mesi in cui decisi di occuparmi del posizionare un sito web, (non sapevo nemmeno si dicesse SEO) iniziai col leggere qualche manuale per capire quali fossero le leve tecniche se (cosi le vogliamo chiamare), da muovere per indurre il motore di ricerca a premiare le mie pagine piuttosto che quelle di un altro sito, dopo di che ho iniziato a sperimentare utilizzando un paio di siti blog in WordPress. 

Cosa faresti a Matt Cutts (o chi per egli) se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?

Che domanda è? … credo di intuire una vena vendicativa nella domanda.. credo invece che ogni SEO (se cosi li dobbiamo chiamare) dovrebbe essere grato a Google, per il solo fatto di esistere, altrimenti oggi si occuperebbero di altro… A mio avviso il bravo SEO non deve preoccuparsi di come poter fregare Google per una determinata parola chiave, ma semmai spostare l’assioma nel dire.. cosa posso dare agli utenti del web in risposta ad una ricerca? Quale valore, quale contenuto? Perché anche se dovessimo riuscire a essere in prima posizione, se poi il nostro contenuto è mediocre l’utente come è entrato nel sito cosi se ne va.. e noi avremmo fallito ugualmente. Infatti quando mi chiedono che lavoro fai, non rispondo mai il SEO, ma dico “mi occupo di motori di ricerca e web marketing”.

Quali SEO italiani ti hanno ispirato? In base a cosa li giudichi?

Direi sicuramente Francesco Margherita ( di cui ho letto un libro tempo fa) e Giorgio Taverniti, che seguo nel suo blog. Però più che di ispirazione parlerei di affinità di vedute, avendoli infatti scoperti qualche anno dopo l’aver iniziato ad interessarmi di motori di ricerca. Credo che un bravo SEO diversamente da quanto molti credono, sia una figura che racchiude in se discrete competenze informatiche abbinate a una elevata capacità di analisi ed interpretazione dei dati unita ad una elevata scaltrezza nell’utilizzare i tag html, quindi requisito assai importante, una ottima capacità di scrivere contenuti di qualità. Oggi i SEO che basano la loro attività ( credo siano almeno il 70% ) solamente su adeguamenti tecnici di un sito, finiscono miseramente con il fallire nei loro intenti. Mi sembra evidente che un motore di ricerca non è li per farsi fregare da un web master, quindi qualsiasi SEO che approccia ai motori di ricerca in questo modo penso abbia capito poco. Del resto credo di poter dire che un SEO si imbatta in problematiche tecnico-informatiche davvero complesse piuttosto di rado. Ritengoo che un bravo web master sappia come si fa una redirect 301, o come si facciano dei reindirizzamenti massivi di url tramite file htaccess ed espressioni regolari, ma questo non è fare SEO! Non è solo questo, questo al più ne è una parte, direi una minima parte. Direi che è quella via di mezzo tra il ruolo del web master e quello del SEO. Il SEO è a mio avviso assai meno un informatico di quanto si creda, direi che prima di essere un informatico debba essere uno stratega del marketing sul web, un analista dei dati, uno capace di capire i settori di business, la scalabilità del serp, di studiare le parole chiave, di capire la navigabilità e l’usabilità di un sito etc.. quindi è una figura assai più vicina alla comunicazione ed al marketing che all’informatica; del resto gli informatici si trovano ovunque, i bravi analisti e marketer assai meno.

Cos’è veramente la SEO?

In parte ho risposto nella precedente domanda, lo definirei un brano analista e strategist del web, non solo legato ai motori di ricerca ma a 360°. I motori di ricerca sono il collante fra diverse piattaforme, i social media, youtube, i siti web. Saper collocare in modo strategico le aziende online, saperne veicolare contenuti e valore sfruttando la centralità dei motori di ricerca è a mio avviso fare SEO;  quindi anzi tutto saper pensare ad un valore da comunicare tramite i motori di ricerca, trovare le parole chiave giuste a rappresentarlo e capaci di intercettare il giusto target. Un esempio, oggi scrivere un articolo su un blog, vuol dire posizionarlo sui motori di ricerca, ma anche poterlo condividere su Facebook con delle inserzioni, quindi abbiamo un contenuto che viene veicolato tramite due canali differenti ma che si legano e si supportano a vicenda, pensiamo alla social share della pagina che riceve ranking grazie a facebook. 

In un operazione come questa entrano in gioco, contenuti testuali, immagini, quindi keywords, descrizioni dei tag opportunamente studiate in funzione del tipo di pagina e sito che vogliamo posizionare, quindi del target a cui ci rivolgiamo, il tutto con il fine di massimizzare il rapporto  visualizzazioni/clic. In tutto questo c’è molta più analisi sociologica e Pnl (programmazione neurolinguistica)  che informatica di quanto non si creda.

Ecco che un bravo SEO a mio avviso deve trascendere la vecchia concezione dello scopritore di trucchetti informatici dell’ultima ora e spesso inesistenti, ed aprirsi ad un lavoro di strategia, analisi del mercato sul web, analisi e studio dei potenziali clienti, analisi di parole chiave in target e quindi produzione di contenuti di qualità capaci di utilizzare le parole chiave maggiormente ricercate in un determinato segmento di business e/o argomento.

Quali software utilizzi per fare SEO?

Ne conosco davvero tanti, ne utilizzo davvero pochissimi.. credo nel SEO artigianale.. lavoro molto con la carta e la penna, prendo note, appunti e indago il serp manualmente.. ad ogni modo uso prevalentemente Pro Rank Trackr per l’analisi dei posizionamenti delle parole chiave, Adwords, Google Trends, SemRush, SEOMoz ed all’occorrenza altri tools più specifici, utili per esigenze tecniche circostanziali, ad esempio analisi di impatto di aggiornamenti dei crawler sul sito ecc.

Quali consigli daresti a un SEOFITA?(giovane sulla cattiva strada).

Cambia mestiere..!!! perché il SEO non è un mestiere.. non lo è fintanto che non cè qualcuno disposto a pagarti per lo meno, anche se fossi davvero bravo, non è per nulla scontato che ci sia qualcuno disposto a pagarti per quello che sai fare e che riesca a capirlo soprattutto. Quindi consiglierei di utilizzare le conoscenze ed i suoi studi SEO per aprirsi un progetto o più progetti propri, potendo guadagnare senza doversi vendere a nessuno, o facendolo il meno possibile. In Italia noto che il SEO ed i motori di ricerca siano ancora davvero poco capiti e conosciuti. Trovo grande ignoranza anche in manager di multinazionali, o grandi aziende… ma non solo, anche all’interno delle web agency, questo la dice lunga su quanto ancora l’Italia sia arretrata culturalmente e tecnologicamente rispetto ai paesi occidentali.